La popolazione civile (evacuata) nel Kursk non è stata colta di sorpresa dall'invasione ucraina. La Russia: «Situazione sotto controllo»
KURSK - Una sorpresa. Ma solo per l'esercito russo. La popolazione civile infatti - quella che ha dovuto lasciare in fretta e furia la regione del Kursk - si era resa conto di quanto stesse accadendo a ridosso del confine. E nemmeno da poco tempo. «Tutti sapevano che stavano ammassando le truppe in quel punto» e «da almeno due mesi». Sono le parole di uno dei cittadini evacuati, raccolte dal sito Meduza all'esterno di uno dei punti di distribuzione di aiuto della Croce Rossa russa a Kursk, durante una conversazione con altre due persone.
Il portale russo indipendente sottolinea che gli sfollati parlano poco del fatto di aver dovuto lasciare le proprie abitazioni. Le loro discussioni si concentrano maggiormente sull'operazione da parte delle forze ucraine e, ancor di più, sul fallimento di quelle russe nel contrastarle.
«Hanno abbattuto tre elicotteri». «Anche aerei e missili». «Pare abbiano sparato anche contro un'ambulanza». «Hanno pure sparato a una ragazza incinta». Tra la folla le testimonianze si mischiano alle voci. E il morale di alcuni ha la scorza più spessa di quello di altri. «In ogni caso li batteremo», dice uno dei presenti. Ma c'è anche chi teme di non poter fare ritorno nelle proprie case. «Credi che questa cosa finirà e potremo tornare a casa? Nel senso, ormai avranno minato tutto da quelle parti», dice una donna conversando con un'amica.
Da quanto hanno comunicato le autorità russe nelle ultime ore, l'avanzata di Kiev sarebbe stata bloccata e, citando le parole rilasciate alla TASS, «la situazione nella regione di Kursk è sotto controllo» e «il nemico sta subendo gravi perdite, sia in termini di mezzi che di uomini». Non solo, sempre secondo il comandante delle forze speciali Akhmat, Apty Alaudinov, le truppe di Kiev avrebbero iniziato a scavare trincee in alcune zone per «evitare di essere distrutti». E «presto» la Russia «lancerà un'offensiva generale per distruggere del tutto le forze nemiche restanti» nella regione.