Per Hamas il corridoio rappresenta uno snodo commerciale e un punto di rifornimento di armi e munizioni
TEL-AVIV - Netanyahu insiste sul mantenimento del controllo militare sul corridoio di Philadelphia, la lingua di terra lunga 14 chilometri situata sul confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto.
Il corridoio, lo ricordiamo, era stato conquistato dalle Forze di Difesa Israeliane (FDI) nel maggio di quest'anno ed è finito al centro delle trattative per un cessate il fuoco, poi saltate, tra l'amministrazione di Tel Aviv e i leader di Hamas.
L'intera zona, infatti, è strategicamente importante. Per Hamas, il corridoio rappresenta uno snodo commerciale e un punto di rifornimento di armi e munizioni, al punto che la leadership israeliana ha spesso sottolineato l'importanza di indebolire Hamas proprio mantenendo il controllo militare sulla zona e così limitando l'afflusso di armi in tutta la Striscia di Gaza.
Per Netanyahu, dunque, il corridoio è di fondamentale importanza. Nelle trattative con i leader di Hamas, il presidente israeliano è sempre stato costretto a insistere su un accordo che includeva il controllo dell'FDI sul corridoio. Anche a rischio di perdere gli ostaggi.
Ed è anche per questo che si sono infiammate le proteste a Tel-Aviv nei giorni scorsi. La percezione della guerra da parte della popolazione non è più quella di una guerra di liberazione, bensì di sterminio e incurante della sorte degli ostaggi, che in Israele è sempre stata la base del supporto popolare.