Firmato questa mattina il nuovo decreto. Le misure saranno in vigore da domani fino al 24 novembre
Nella vicina Penisola ieri ci si è nuovamente avvicinati alla soglia dei 20'000 nuovi contagi in 24 ore.
ROMA - L'Italia ieri ha sfiorato nuovamente la soglia dei 20'000 nuovi contagi nell'arco di 24 ore. Un balzo che ha portato le infezioni totali dall'inizio dell'emergenza a superare il mezzo milione di casi e, al contempo, il governo italiano a varare l'ennesima linea di difesa nel tentativo di rallentare la corsa del virus.
Questa mattina Palazzo Chigi ha dato il via libera al nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dpcm) - il terzo nel solo mese di ottobre - che porta a un nuovo giro di vite, tra scuola, ristorazione e alcune raccomandazioni nei comportamenti quotidiani.
Un punto fermo del governo, che ha innescato un vero e proprio braccio di ferro con le regioni, è stato quello della chiusura di bar e ristoranti a partire dalle 18 e durante i giorni festivi. E alla fine è arrivato un parziale dietrofront a Roma: bar e ristoranti potranno restare aperti (fino alle 18) anche la domenica e nei festivi. Il numero massimo di persone al tavolo è stato però ridotto a 4.
La scuola a distanza... ma non del tutto - Caldissimo era anche il fronte della scuola. Se per quanto riguarda la scuola materna, le elementari e le medie la didattica continuerà a svolgersi in presenza, nei cicli superiori questa possibilità è prevista solo per un quarto delle attività, mentre il 75% dovrà essere svolto a distanza. Una misura insufficiente per i governi regionali, che chiedevano invece di portare la quota fino al 100% per ridurre la pressione sul trasporto pubblico.
Altre misure - Nel decreto - che entrerà in vigore domani, fino al 24 novembre - viene inoltre confermato lo stop a piscine, palestre, centri benessere, centri culturali, sociali e ricreativi. Gli spostamenti tra regioni non sono vietati, ma ai cittadini viene tuttavia raccomandato di non spostarsi se non per attività strettamente necessarie. E, sempre sul fronte delle raccomandazioni, viene sconsigliato di ricevere in casa persone non conviventi.