La Casa Bianca ha nominato formalmente la Russia come responsabile delle interferenze elettorali
Nel mirino di Washington anche il debito sovrano russo.
WASHINGTON D.C. - La Casa Bianca ha annunciato oggi una nuova serie di sanzioni contro Mosca, in risposta alle cyber-interferenze del Cremlino nel corso delle elezioni statunitensi dello scorso anno. Ma non solo. L'Amministrazione Biden ha messo nel proprio mirino anche tutta una serie di attività condotte da entità russe che vanno dalla persecuzione di giornalisti e dissidenti ad atti di «corruzione transnazionale volti a influenzare i governi di paesi stranieri».
Gli Stati Uniti «desiderano una relazione stabile con la Russia. Non crediamo che sia necessario proseguire su questa traiettoria negativa. Tuttavia, siamo stati molto chiari - pubblicamente e privatamente - sul fatto che difenderemo i nostri interessi nazionali». In pratica, una carezza e (più di) un pugno rivolti a Mosca, i cui servizi di intelligence vengono formalmente indicati nell'ordine esecutivo firmato da Joe Biden come responsabili dell'attacco SolarWinds. E, come rilanciato da alcune indiscrezioni in queste ultime ore, viene confermata anche l'espulsione di dieci diplomatici russi, fra i quali anche alcuni rappresentanti dei servizi segreti esteri del Cremlino.
Una stretta sul debito sovrano russo
«Questo ordine esecutivo - si legge in un lungo comunicato pubblicato dalla Casa Bianca - lancia il segnale che gli Stati Uniti imporranno costi che impatteranno, strategicamente ed economicamente, sulla Russia se questa proseguirà o intensificherà le sue azioni destabilizzanti sullo scenario internazionale». Tramite una direttiva, il Dipartimento del Tesoro americano ha posto il divieto a tutte le istituzioni finanziare americane di partecipare al mercato primario nell'acquisto di nuovi titoli emessi (dopo il 14 giugno 2021) dalla Banca Centrale russa, dal fondo sovrano della federazione russa e dal ministero delle Finanze russo. In altre parole, il debito sovrano russo non potrà più contare sull'aiuto finanziario da parte degli istituti statunitensi. E Washington, si legge, si riserva la possibilità di ampliare la misura a seconda delle azioni di Mosca.
Tensioni tra Mosca e Kiev: l'invito alla retromarcia
Tra le sanzioni è contemplata pure la recente escalation militare registrata tra il confine russo e quello ucraino. Il Tesoro - in collaborazione con l'Unione europea, il Regno Unito, l'Australia e il Canada - ha sanzionato otto, tra individui ed entità collegate alla repressione della Crimea da parte della Russia, sottolineando che la «comunità Transatlantica è compatta nel suo sostegno all'Ucraina contro le provocazioni unilaterali» di Mosca «lungo la linea di contatto a est dell'Ucraina, in Crimea e lungo i confini ucraini». Il tutto accompagnato dalla richiesta al Cremlino di cessare «con effetto immediato» lo schieramento delle proprie truppe e la sua «retorica provocatoria».