Un «peccato ecologico» da parte della Presidente della Commissione non è passato inosservato
Guai simili anche per Boris Johnson, tornato da Glasgow con un jet privato
VIENNA / BRATISLAVA - Vienna e Bratislava sono infondo vicine, raggiungibili in treno in solo un'ora. È per questo che ha suscitato numerosissime critiche lo spostamento della Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, che ha deciso di intraprendere questo breve tragitto... con un jet privato.
Il viaggio è avvenuto lo scorso 21 giugno, ma è salito ora agli onori delle cronache in quanto la politica si è espressa con forza a favore della protezione del clima durante il summit di Glasgow (Cop26), dove ha persino parlato del 21 come «anno europeo della ferrovia» e di «una responsabilità che riguarda tutti».
Il quotidiano tedesco Bild, che ha denunciato per primo l'accaduto, riferisce che il viaggio ha causato l'emissione di circa 1'130 kg di Co2.
«Non c'erano altre opzioni»
Un portavoce della Von der Leyen ha ben presto spiegato le motivazioni del viaggio: «La Presidente è stata in sette Paesi in due giorni. Sono state prese in considerazione delle alternative, ma logisticamente non c'erano altre opzioni. La stessa sera, poi, la Von der Leyen è volata da Bratislava a Riga, sullo stesso aereo».
Anche la pandemia ci ha messo lo zampino, per il portavoce: «C'erano preoccupazioni sull'uso di voli o treni di linea a causa del coronavirus. L'equipaggio del jet privato, che ha effettuato sei voli, era invece regolarmente testato».
«Credibilità alle ortiche»
Giustificazioni che però non convincono tutti.
Michael Jäger, Segretario generale del Movimento dei contribuenti europei, ha criticato aspramente la Presidente: «Questo volo risulterà infine più costoso per la Von der Leyen. In primis perché è costato molti soldi dei contribuenti, ma soprattutto poiché le costa molta credibilità. Questo volo a corto raggio è davvero un peccato ecologico».
Anche la deputata tedesca della CDU, Jana Schimke, ha detto al quotidiano Welt: «Se si vuole il cambiamento, bisogna farlo in prima persona. Altrimenti si diventa inaffidabili».
Reazione a catena
Uno scandalo che si è ben presto esteso: anche il premier britannico Boris Johnson è finito sotto tiro per lo stesso motivo.
Secondo il Daily Mirror, infatti, il Primo ministro sarebbe rientrato a Londra, da Glasgow, a bordo di un jet privato, per partecipare ad una cena non istituzionale. Seppur lo staff di Johnson abbia chiarito che «visti i suoi molti impegni, le opzioni per spostarsi rapidamente sono limitate» e che «questo non cambia la serietà degli impegni del Governo», l'opposizione ha già lanciato l'accusa: «Ipocrita».