Anheuser-Busch InBev paga il crollo della domanda cinese.
Anheuser-Busch InBev, il maggiore produttore mondiale di birra, ha messo in guardia rispetto a quello che potrebbe essere il più pesante calo negli utili trimestrali da un decennio a questa parte. La causa? L'epidemia di coronavirus, con perdite di 170 milioni di dollari in mancati profitti da gennaio a oggi.
Il gigante, che produce marchi come Budweiser, Stella Artois e anche Corona, stima che i guadagni dei primi tre mesi di quest'anno crolleranno di circa il 10%. Pesa il crollo della domanda cinese, legato all'annullamento delle celebrazioni del Capodanno. «L'epidemia ha portato a un calo significativo della domanda in Cina e la richiesta in occasione del Capodanno è stata inferiore rispetto agli anni precedenti, in quanto ha coinciso con l'inizio di questo focolaio».
Pubblicando oggi i risultati del 2019 il gruppo con sede in Belgio ha precisato: «L'impatto dell'epidemia di coronavirus sulla nostra attività continua a evolversi».
Anheuser-Busch InBev potrebbe pure pagare la cattiva pubblicità - della quale non ha nessuna responsabilità - dell'assonanza tra il marchio Corona e il virus che causa il Covid-19. Le ricerche di possibili legami tra la birra e la malattia sono esplose negli ultimi due mesi, ma chiaramente non c'è nessun nesso tra la bevanda e il coronavirus.