La nota app per le videoconferenze al centro del dibattito relativo alla privacy
SAN JOSE - La popolarità dell'applicazione per realizzare le videoconferenze Zoom è aumentata parecchio con l'avanzare della pandemia di coronavirus. È infatti diventata l'app numero uno negli Stati Uniti, e numero due nel Regno Unito.
Questo perché milioni di persone utilizzano ora Zoom, sia per il telelavoro, sia nel tempo libero, principalmente a causa delle restrizioni e gli isolamenti in vigore in molti Paesi.
Tuttavia, l'aumento dell'utilizzo ha fatto alzare anche l'attenzione rivolta all'applicazione, e così, molti utenti hanno condiviso la loro preoccupazione per quanto riguarda delle lacune concernenti la privacy. Difatti, le misure dell'azienda per le questioni di sicurezza dei dati sono state spesso messe in discussione, anche in relazione ai diversi attacchi hacker, quest'ultimi ingolositi dall'incrementato utilizzo dell'app.
Il Procuratore Generale di New York, Letitia James, ha recentemente scritto all'azienda preoccupato per chiedere se aveva intenzione di rivedere le proprie misure di sicurezza per far fronte al poderoso aumento di utenti. James ha anche sottolineato che in passato l'app era stata lenta ad affrontare determinati problemi.
In risposta alle accuse, un portavoce della società ha dichiarato alla Bbc: «Zoom prende molto seriamente la privacy, la sicurezza e la fiducia dei suoi utenti», «durante la pandemia stiamo lavorando 24 ore su 24 per garantire che ospedali, università, scuole e altre aziende in tutto il mondo possano rimanere connessi e operativi. Apprezziamo l'impegno del Procuratore Generale di New York su questi temi e siamo lieti di fornire le informazioni richieste», ha concluso.
In passato Zoom ha avuto delle falle nella sicurezza, tra cui una vulnerabilità che permetteva di rimuovere i partecipanti dalle riunioni, di deviare le schermate condivise e di far partire delle chiamate all'insaputa dei proprietari (succedeva utilizzando dei Mac).
Le principali critiche a Zoom
L'azienda ha reagito a queste preoccupazioni, dichiarando alla Bbc anche che: «A livello globale, 2'000 istituzioni che vanno dalle più grandi società di servizi finanziari del mondo ai principali fornitori di telecomunicazioni, agenzie governative, università, e istituti sanitari hanno effettuato esaustive analisi di sicurezza di utenza, rete e data center selezionando con fiducia Zoom per una completa implementazione».
Tuttavia, molti utenti hanno deciso di virare altrove lo stesso, scegliendo delle alternative a Zoom.
Le principali alternative a Zoom secondo Wired