Lo ha promesso il gigante dell'energia BP
PARIGI - Uno dei giganti dell'energia, Bp, ha annunciato che si asterrà dall'intraprendere nuove attività di esplorazione o sfruttamento di petrolio e gas nei siti patrimonio mondiale dell'Unesco. Lo annuncia l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura dopo l'impegno assunto dal Ceo di Bp, Bernard Looney.
L'azienda ha inoltre accettato di consultare l'Unesco nel caso in cui prenda in considerazione progetti di estrazione in zone cuscinetto o in altre aree adiacenti ai siti del patrimonio mondiale. Bp si è inoltre impegnata a evitare altre attività che potrebbero influire sul valore o sull'integrità delle proprietà del Patrimonio Mondiale.
«Con l'impegno di Bp, un altro leader mondiale nel settore petrolifero e del gas riconosce che ci sono posti sulla Terra che dovrebbero essere protetti dall'impatto delle attività estrattive a causa della loro importanza globale. I siti patrimonio dell'umanità sono luoghi riconosciuti come unici e di eccezionale valore universale in conformità con la Convenzione del Patrimonio Mondiale», ha dichiarato Mechtild Rassler, direttore del Centro del Patrimonio Mondiale Unesco.
Rassler ha inoltre sottolineato che la tutela del nostro patrimonio comune non è solo una responsabilità degli Stati, ma anche del settore privato, in quanto ha un ruolo importante da svolgere nella conservazione di questi siti per le generazioni future.
«Siamo lieti di constatare che l'impegno per la rinuncia libera sta guadagnando terreno, non solo nelle industrie estrattive, ma anche nel settore finanziario e assicurativo», ha aggiunto. «Speriamo che la decisione di Bp incoraggi altre società a prendere una posizione simile» ha concluso. L'Unesco e le organizzazioni consultive del Comitato del Patrimonio Mondiale sono impegnate nel dialogo con altre società per incoraggiarle ad astenersi dall'esplorare o estrarre petrolio, gas e risorse minerarie entro i perimetri dei siti del patrimonio mondiale, garantendo nel contempo che le operazioni nelle zone periferiche non ne minaccino l'integrità.
Questo fa parte di un più ampio sforzo dell'agenzia delle Nazioni Unite per raccogliere fondi e risorse per la conservazione della biodiversità e del patrimonio attraverso partenariati più forti con il settore privato, attraverso la cooperazione scientifica e l'impegno della società civile.
La decisione del gigante dell'energia arriva dopo che a fine maggio gli amministratori delegati dei principali gruppi petroliferi, oltre a Bp, Chevron, Cnpc e Eni e Total hanno affermato di voler rispondere a '«sfide inedite'» dovute all'emergenza Covid, accelerando le iniziative di contrasto al cambiamento climatico concordate all'interno di Ogci (Oil and Gas Climate Initiative).