In una conferenza stampa, il portavoce del Ministero degli esteri ha lamentato l'«abuso di potere» di Washington
PECHINO/WASHINGTON - «La caccia a TikTok negli Usa è un tipico esempio di estorsione del governo. La Cina si oppone con forza a questo atto e sosterrà fermamente la società interessata per proteggere i propri diritti e interessi legali».
Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulle offerte fallite di Microsoft (attraverso una nota) e Oracle (per i media cinesi) sull'acquisizione degli asset Usa di TikTok, l'app di videoclip di ByteDance, basata a Pechino.
La Cina, ha aggiunto Wang, «si oppone al bullismo economico degli Stati Uniti».
Microsoft ha ammesso domenica che ByteDance aveva rifiutato la sua offerta di acquisizione delle sue operazioni negli Stati Uniti. Alcuni media americani hanno dato per vincitore Oracle, l'unico concorrente rimasto in gara, ma altri media cinesi hanno escluso, citando fonti anonime, che la vendita sarebbe riuscita alla società di Larry Ellison.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva firmato ordini esecutivi che minacciano di mettere al bando TikTok nel mercato americano a meno che la società cinese non avesse trovato un acquirente statunitense prima del 20 settembre.
Wang, nella conferenza stampa pomeridiana, ha affermato che, pur non volendo esprimere commenti operazioni commerciali specifiche, ha lamentato «l'abuso di potere» di Washington per reprimere ed estorcere le imprese non statunitensi che hanno posizioni di leadership in determinate aree: politiche che, a suo dire, hanno mostrato il tentativo dei politici Usa di acquisire asset con la forza e la «brutta faccia» della coercizione economica.