La casa di moda britannica ha perso un ambasciatore in Cina e ha incassato la rimozione da un noto videogioco
PECHINO - I guai occorsi alle scorse ore a H&M sono stati l'antipasto, mentre adesso la scure del boicottaggio cinese si è abbattuta su Burberry.
La casa di moda britannica ha perso uno dei suoi ambasciatori in Cina, l'attrice pluripremiata Zhou Dongyu, mentre il suo peculiare disegno scozzese è stato eliminato da un popolare videogame. Lo riferisce l'agenzia stampa Reuters.
L'agenzia che cura gli interessi della star del cinema di Pechino ha spiegato la decisione è una diretta conseguenza del fatto che Burberry non ha «chiaramente e pubblicamente dichiarato la sua posizione sul cotone dello Xinjiang». La materia prima prodotta nella regione nordoccidentale cinese è stata tacciata di essere frutto di lavoro forzato, al quale sono costretti membri della comunità uigura e di altre minoranze islamiche.
Burberry fa parte della Better Cotton Initiative, associazione che promuove la produzione di cotone sostenibile e che lo scorso autunno, esprimendo preoccupazioni per le presunte violazioni dei diritti umani nello Xinjiang, aveva sospeso l'approvazione di quanto prodotto nella regione.
L'eliminazione del tartan indossato dai personaggi del celebre "Honor of Kings", videogioco di Tencent Holding, è stata accolta con favore dagli internauti cinesi.
In queste ore è esploso anche il caso diplomatico tra Cina e Regno Unito, con l'annuncio delle sanzioni a nove personalità britanniche critiche sulla situazione dello Xinjiang. La campagna di boicottaggio sta coinvolgendo non solo Burberry e H&M, ma anche Adidas, Nike e altri brand internazionali.