Uomini di successo come Bill Gross e Richard Branson hanno saputo trarne vantaggio
LOS ANGELES - Nel corso del suo monologo di apertura al "Saturday Night Live" Elon Musk ha rivelato al mondo di essere affetto dalla sindrome di Asperger, ovvero una lieve forma di autismo.
Forbes ricorda che il patron di Tesla non è l'unico imprenditore di livello planetario che ha ammesso la propria neurodiversità, nel corso degli anni. Nel 2019 il miliardario Bill Gross ha attribuito alla sua condizione il merito per le sue qualità d'investitore: «Ti permette di concentrarti su faccende a lungo termine senza perderti nei dettagli» dichiarò a Bloomberg. Sarebbe la Asperger a spiegare la sua ossessione per i francobolli e la difficoltà a mantenere un contatto visivo, ha aggiunto.
C'è poi Richard Branson: il patron di Virgin da bambino veniva etichettato come «pigro e stupido», prima di avere una diagnosi di dislessia. «È solo un modo di pensare diverso e creativo». Questa neurodiversità lo renderebbe più fantasioso, assicura. Anche Charles Schwab, il fondatore dell'omonima multinazionale di servizi finanziari, ha dovuto fare i conti con la dislessia e lo stesso vale per Ingvar Kamprad: l'ideatore di Ikea, per anni tra gli uomini più ricchi del pianeta, era dislessico. I peculiari nomi in svedese dei prodotti del marchio sono nati perché, per lui, era troppo difficile avere a che fare con i tradizionali numeri d'inventario.