Il 75% degli affiliati giudica il momento abbastanza favorevole o molto favorevole
ZURIGO - Per la prima volta da due anni a questa parte le piccole e medie imprese (PMI) attive nell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) valutano in maggioranza positivamente il clima degli affari. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall'associazione di categoria Swissmechanic.
Il 75% degli affiliati giudica il momento abbastanza favorevole (63%) o molto favorevole (12%), a fronte di un 25% che ha invece un giudizio negativo (il 22% abbastanza, il 3% molto). La maggior parte degli indicatori esaminati, dagli ordinativi al fatturato, passando per lo sfruttamento delle capacità produttive, confermano una tendenza espansiva, sottolinea Swissmechanic. La svolta è stata raggiunta anche in termini di margini e di posti di lavoro.
«Il settore MEM è all'inizio di un boom post crisi», riassume l'organizzazione. A suo avviso la sfida principale risiede ora nella catena di approvvigionamento: il punto dolente riguarda la disponibilità, i tempi di consegna e i prezzi dei prodotti semilavorati.
Nonostante i problemi delle forniture l'attuale espansione del settore dovrebbe proseguire quest'anno e nel 2022. Ma affinché le PMI del ramo possano immettersi su un percorso di crescita strutturale più elevato e stabile occorre migliorare le condizioni quadro, mette in guardia Swissmechanic. «Le numerose regolamentazioni e un volume smisurato di paragrafi legislativi limitano sempre più l'iniziativa personale e l'imprenditorialità, rallentando la produttività e la competitività delle imprese, ciò che incide negativamente sull'innovazione e sui posti di lavoro». L'associazione sostiene quindi l'introduzione l'idea di un freno normativo ed è favorevole a tutte le misure che contribuiscono ad alleggerire gli oneri sulle aziende.
Fondata nel 1939 durante l'esposizione nazionale di Zurigo - quella della "difesa spirituale", in un Europa che stava entrando in guerra - l'associazione Swissmechanic rappresenta oggi 1400 imprese del ramo, che occupano circa 70'000 dipendenti e gerano un fatturato annuo di circa 15 miliardi di franchi.