Così la Commissione Ue vede al rialzo le stime per il 2022 e taglia quelle per il 2023
BRUXELLES - La Commissione Ue rivede al rialzo le stime sul 2022 e taglia quelle per il 2023 a causa degli effetti sulla domanda globale della guerra in Ucraina e per la maggior inflazione.
L'attesa è che il Prodotto interno lordo (Pil) nell'Eurozona si attesti al +3,2% quest'anno (contro il +2,6% indicato a luglio), per rallentare al +0,3% nel 2023 (era +1,4% nelle stime precedenti). La previsione per il 2024 è ora di una crescita del Pil nell'Eurozona dell'1,5%.
«La crisi energetica sta erodendo il potere d'acquisto delle famiglie e gravando sulla produzione», segnala la Commissione nelle previsioni economiche d'autunno. «In un contesto di elevata incertezza, di elevate pressioni sui prezzi dell'energia, di erosione del potere d'acquisto delle famiglie, di un contesto esterno più debole e di condizioni di finanziamento più rigorose, si prevede che l'Ue, l'area dell'euro e la maggior parte degli stati membri si troveranno in una fase di recessione nell'ultimo trimestre dell'anno».
L'esecutivo comunitario si attende che l'inflazione raggiungerà l'8,5% nel 2022 nell'Eurozona e il 9,3% nell'Ue, per diminuire quindi al 6,1% nel 2023 nell'Eurozona e al 7% nell'Ue. La revisione al rialzo, segnala nelle previsioni economiche d'autunno, riflette i «prezzi del gas all'ingrosso e dell'elettricità significativamente più elevati, che esercitano una pressione sui prezzi dell'energia al dettaglio e sulla maggior parte dei beni e servizi nel paniere dei consumi».
I tassi di disoccupazione nell'Ue sono stimati al 6,2% nel 2022, al 6,5% nel 2023 e al 6,4% nel 2024.