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La misura servirebbe a far fronte all'aumento dei prezzi dei generi alimentari, ma potrebbe provocare un problema a livello mondiale
NUOVA DELHI - L'India, principale produttore mondiale di riso, sta valutando restrizioni nelle esportazioni del cereale, per far fronte all'aumento di prezzi dei generi alimentari, minacciando così parte degli approvvigionamenti mondiali.
Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando fonti ministeriali bene informate, da cui risulta che il governo ha allo studio l'imposizione di una tassa sulle spedizioni di riso parboiled, anche se al momento nessuna decisione è stata presa e non ci sono certezze che ci sarà incremento dei dazi doganali.
Il prezzo del riso ha raggiunto in Asia il massimo degli ultimi 15 anni dopo che le nazioni meridionali del continente hanno annunciato un embargo sulle esportazioni e a seguito dei timori legati alle previsioni della produzione in Thailandia. Finora il primo ministro indiano Narendra Modi ha predisposto misure per raffreddare i prezzi dei generi alimentari in vista delle elezioni nel maggio del 2024, prendendo di mira ad esempio l'aumento dei prezzi delle cipolle.
L'india ha già adottato restrizioni per le esportazioni di riso frantumato e di varie qualità di riso bianco diverse dal basmati. Analoghe misure sono state adottate anche per il grano e lo zucchero e altri ortaggi. Il governo sta valutando anche l'abolizione dell'imposta del 40% sul grano, sui pomodori e sul frumento derivante dalle riserve di stato per incrementare gli approvvigionamenti.
Tra le cause della crisi, c'è la siccità che ha colpito diverse zone del paese, con precipitazioni inferiori del 15% rispetto alla norma, minacciando così la produzione.
