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SINGAPORESingapore incrimina due bancari, c'è anche un ex di Julius Bär

15.08.24 - 14:25
«Prendiamo molto sul serio il riciclaggio di proventi criminali attraverso il nostro sistema finanziario» hanno dichiarato le autorità
Depositphotos (TTstudio)
Fonte Ats Afp
Singapore incrimina due bancari, c'è anche un ex di Julius Bär
«Prendiamo molto sul serio il riciclaggio di proventi criminali attraverso il nostro sistema finanziario» hanno dichiarato le autorità

SINGAPORE - Due ex dipendenti di banca di nazionalità cinese sono stati incriminati giovedì a Singapore nell'ambito di quello che le autorità considerano il più grande caso di riciclaggio di denaro sporco emerso nella città-stato. Si tratta di un 35enne che lavorava per l'istituto zurighese Julius Bär e di un 26enne in forza all'americana Citibank, ha indicato oggi un funzionario giudiziario citato dall'agenzia Afp.

Nell'agosto 2023 nell'ambito di vaste operazioni di polizia erano stati sequestrati beni per un valore di oltre 3 miliardi di dollari di Singapore (circa 2 miliardi di franchi), tra cui proprietà di lusso, auto di grandi cilindrata e lingotti d'oro. Sono stati arrestati dieci membri di un gruppo sospettato di riciclare i proventi di attività criminali quali truffe e gioco d'azzardo online: tutti originari della Cina, ma con passaporti di Cambogia, Turchia, Cipro o Vanuatu, sono stati condannati ed espulsi dopo aver scontato pene detentive. I due ex bancari incriminati oggi da un tribunale distrettuale di Singapore sono sospettati di averli aiutati.

«Prendiamo molto sul serio il riciclaggio di proventi criminali attraverso il nostro sistema finanziario», afferma in un comunicato David Chew, direttore del dipartimento affari commerciali della polizia di Singapore, un'agenzia che indaga sui crimini dei colletti bianchi. «Chi aiuta i propri clienti a eludere le procedure di esame degli istituti finanziari o dà manforte nel falsificare i documenti per nascondere la vera natura dei loro beni deve essere affrontato con fermezza secondo le nostre leggi», ha aggiunto il dirigente. Secondo l'atto d'accusa l'ex dipendente di Julius Bär ha agevolato una delle persone condannate nel presentare un falso documento fiscale cinese per aprire un conto in Svizzera.

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