L'aggiustamento sui rifinanziamenti principali scende al 3,65%
FRANCOFORTE - La Bce, come da attese, ha tagliato i tassi di 25 punti base, sulla base dei "progressi registrati nel processo disinflazionistico. L'Istituto ha ribadito che non si impegna anticipatamente a nessun particolare percorso dei tassi e le prossime decisioni dipenderanno dall'evoluzione dei dati". Lo evidenziano gli analisti di Mps dopo la decisione della Bce sulla politica monetaria.
La Bce ha già deciso di «tagliare i tassi dello 0,25% questo mese, e la Fed probabilmente farà altrettanto la prossima settimana. Le loro azioni in futuro potrebbero però non essere così sincronizzate», spiega Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac. «La Bce - prosegue - deve affrontare un delicato equilibrio. L'inflazione è scesa più dei salari e la fiducia dei consumatori non mostra segni di miglioramento. I dati sulla crescita economica e sulla produttività sono deboli, e le prospettive di una politica fiscale orientata all'austerity per il 2025 stanno crescendo».
Prosegue il processo di «allentamento della politica monetaria iniziato a giugno, anche se il ritmo dei tagli sarà graduale e sarà determinato dalla velocità con cui l'inflazione si avvicinerà all'obiettivo del 2% stabilito dalla Fed», evidenzia Richard Flax di Moneyfarm. «Appare ormai chiaro - prosegue - quanto il consiglio direttivo stia seguendo un approccio data dependent e dovrà valutare la risposta dell'inflazione alla mossa di oggi prima di considerare ulteriori tagli. Un nuovo taglio dei tassi in ottobre al momento non appare scontato».