Lo studio non tiene conto dei danni legati alla pandemia di coronavirus.
ZURIGO - Nei primi sei mesi di quest'anno i danni causati a livello mondiale dalle catastrofi naturali o dovute all'uomo sono tornati ad aumentare: secondo le stime provvisorie contenute nell'ultimo studio Sigma di Swiss Re essi ammontano a 75 miliardi di dollari (circa 68 miliardi di franchi), dopo 57 miliardi nella prima metà del 2019.
Le catastrofi naturali hanno generato danni per 72 miliardi di dollari (+39%), quelle di origine umana per 3 miliardi (-39%). La cifra complessiva di quest'anno si situa comunque ancora al di sotto della media degli ultimi dieci anni, pari a 112 miliardi di dollari, viene ricordato nello studio pubblicato oggi. Lo studio non tiene conto dei danni legati alla pandemia di coronavirus.
Circa il 40% dei danni (31 miliardi) era coperto dalle assicurazioni mentre «negli ultimi dieci anni i danni assicurati ammontavano in media a 36 miliardi». Nei primi sei mesi del 2020 i danni generati dalle catastrofi naturali coperti hanno rappresentato 28 miliardi di dollari (+49%) e quelli dovuti all'uomo, sempre coperti dalle assicurazioni, l'insieme dei 3 miliardi (-34%) di questo comparto.
Da soli i temporali convettivi in Nordamerica (con uragani, grandinate e inondazioni) sono costati 21 miliardi, la cifra più alta dal 2011 per simili eventi (allora furono 30 miliardi). Si aggiungono le forti piogge in Cina, gli incendi in Australia e le tempeste nel Nordeuropa. Nella seconda metà dell'anno appesantiranno il bilancio gli incendi in Siberia e California.