La percentuale di persone senza un impiego è del 5,3%, per i giovani è quasi del 12%
NEUCHÂTEL - Sensibile aumento in Svizzera della disoccupazione ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO): nel terzo trimestre il tasso si è attestato al 5,3%, con una progressione di 0,7 punti su base annua.
Stando ai dati diffusi oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST) nei confronti del secondo trimestre l'aumento è pure di 0,7 punti. Il tasso destagionalizzato è per contro del 4,9%, senza variazione rispetto al periodo aprile-giugno.
A livello di età la categoria più colpita dalla mancanza di lavoro è quella dei giovani (15-24 anni), che presentano un tasso dell'11,6%, in aumento di 3,2 punti sul secondo trimestre e di 0,7 sull'anno. Seguono i 25-49enni (tasso 5,1%, aumenti rispettivamente 0,7 e 0,9 punti) e i 50-64enni (3,6%, -0,4 e +0,5 punti).
Le difficoltà economiche sembrano colpire maggiormente le donne (5,7%, +1,3 e +0,8) che gli uomini (4,9%, +0,7 e +0,7), nonché più gli stranieri (8,5%, +0,9 e +0,7) degli svizzeri (4,0%, +0,6 e +0,7). A livello formativo spicca il dato, pari al 10,1%, per coloro che non hanno una formazione postobbligatoria.
La disoccupazione ILO in Svizzera è superiore a quella di numerosi altri paesi europei, quali Germania (4,5%), Regno Unito (pure 4,5%), Slovenia, Polonia, Olanda, Ungheria e Repubblica Ceca. A titolo di confronto la Francia è al 7,3% e l'Italia al 9,9%.
La disoccupazione ILO non va confusa con quella calcolata mensilmente dalla Segreteria di stato dell'economia (Seco). La prima, determinata tramite sondaggi, si basa sulle persone che non hanno un impiego, che hanno cercato un lavoro nelle quattro settimane precedenti e che sono disponibili a lavorare. La Seco per contro calcola le persone disoccupate iscritte agli uffici regionali di collocamento: questo approccio ha il vantaggio di avere i dati rapidamente disponibili e di offrire risultati dettagliati per cantone.
Concretamente quindi in base all'ILO in Svizzera nel terzo trimestre vi erano 260'000 disoccupati, 35'000 in più di un anno prima. Secondo la Seco invece i senza lavoro erano 149'000 (a fine settembre, l'ultimo dei tre mesi di riferimento), con una crescita di 49'000 su base annua; il tasso (sempre per il nono mese dell'anno) era del 3,2%.
Nell'ambito della sua periodica rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) l'Ufficio federale di statistica fornisce oggi anche il dato sugli occupati: nel secondo trimestre erano 5,08 milioni, ovvero lo 0,4% in meno dello stesso periodo del 2019. La flessione è stata più marcata per le donne (-0,5%) che per gli uomini (-0,3%).
A livello di nazionalità, si registra un calo di persone occupate per gli svizzeri (-0,8%) e un aumento per gli stranieri (+0,3%). Fra questi ultimi spicca la progressione dei frontalieri (+1,9%); è invece fortemente diminuito (-21,1%) il numero di titolari di un permesso per dimoranti temporanei.