In un 2021 straziante per quanto riguarda la vendita dei veicoli, c'è chi ha sofferto meno
Tra i marchi, chi va meglio è Mercedes, seguita da Volkswagen e BMW
BERNA - Febbraio è stato un altro mese nero per chi vende automobili, in un mercato già lacerato dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus.
Rispetto allo stesso mese del 2020 si è infatti registrato un calo del 16% (sono state immatricolate solo 16'131 nuove vetture), risultando nel peggior mese di febbraio del nuovo millennio secondo l'associazione degli importatori Auto-Svizzera.
Considerando invece entrambi i primi due mesi dell'anno hanno lasciato i garage 31'261 auto, con una flessione del 18% in confronto a un periodo che si era già rivelato debole, spiega l'organizzazione in un comunicato odierno.
Qualcosa si muove - Si conferma però la crescita dei propulsori alternativi: le auto elettriche hanno segnato un +54% (a 2'412) nei primi due mesi, con una quota di mercato di quasi l'8%. Complessivamente - contando quindi anche ibridi e altri motori - la percentuale di vetture vendute che non ricorrono esclusivamente ai carburanti benzina o diesel è del 36%.
Il 48% delle vetture che hanno lasciato i concessionari aveva la trazione 4x4. A livello di singoli marchi il più gettonato è stato Mercedes (3'122 in gennaio e febbraio), davanti a Volkswagen (2'846), BMW (2'633) Skoda (2'426), Seat/Cupra (2'161), Audi (1'956) e Toyota (1'636).
Il settore guarda comunque con fiducia al futuro, perché da ieri ha potuto riaprire le aree espositive dei concessionari, dopo la chiusura decisa dall'autorità federale per far fronte alla pandemia di coronavirus.
«I nostri sforzi per ottenere un'apertura, profusi insieme all'Unione professionale svizzera dell'automobile (UPSA) e all'Unione svizzera arti e mestieri (USAM), sono stati un successo», ha affermato Christoph Wolnik, portavoce di Auto-Svizzera, citato nella nota. «Ora si tratta di recuperare al più presto il ritardo e di trasformarlo in una progressione: speriamo di poter superare significativamente le deboli cifre di marzo e aprile 2020, nella prima ondata pandemica». Allora erano state immatricolate rispettivamente solo 17'556 e 9'382 autovetture nuove.
«L'anno scorso l'impatto del coronavirus era stato troppo grande per poterlo recuperare durante il resto dell'anno», prosegue Wolnik. «Ora possiamo riaprire al momento giusto, il che fa sperare in una ripresa».
Complessivamente nel 2021 Auto-Svizzera si aspetta 270'000 nuove immatricolazioni, un numero che rappresenterebbe un incremento del 14% rispetto all'anno precedente.