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SVIZZERA43'000 franchi al Ceo di Roche, per compilare le tasse

31.05.21 - 17:00
Rimborsi spese a più zeri per risolvere le questioni fiscali: un trend sempre più presente anche in Svizzera
Reuters
Severin Schwan, Ceo di Roche.
Severin Schwan, Ceo di Roche.
Fonte ats
43'000 franchi al Ceo di Roche, per compilare le tasse
Rimborsi spese a più zeri per risolvere le questioni fiscali: un trend sempre più presente anche in Svizzera
Per alcuni sono necessari, per altri sono solo «artificiali aumenti di stipendio»

ZURIGO - Un top manager non può sottovalutare la dichiarazione delle imposte: Roche ha rimborsato al suo Ceo Severin Schwan quasi 43'000 franchi spesi nel 2020 in consulenza fiscale.

Il dato viene oggi messo in luce dal Tages-Anzeiger, che sottolinea come la prassi di pagare questo genere di spese private si stia facendo strada in Svizzera.

«Vogliamo evitare che i dirigenti debbano passare il loro tempo ad affrontare dichiarazioni dei redditi e questioni fiscali a volte complesse», spiega il portavoce di Roche Nicolas Dunant, in dichiarazioni raccolte dal foglio zurighese.

Evitare possibili danni d'immagine

Ai vertici delle imprese si trovano fra l'altro spesso cittadini di altre nazioni che hanno bisogno di specialisti in grado di valutare le legislazioni dei vari paesi. Secondo il Tages-Anzeiger inoltre le multinazionali vogliono essere sicure che i loro dipendenti presentino dichiarazioni corrette e non finiscano sui giornali per evasione fiscale, con conseguenti danni di immagine.

I costi della consulenza fiscale di Schwan - manager austro-tedesco naturalizzato anche svizzero nel 2020, anno in cui ha incassato una remunerazione di 15,2 milioni di franchi - sono esplosi nel 2017: prima erano al massimo di 6'000 franchi, poi sono saliti ad almeno 30'000 franchi all'anno. Il gruppo farmaceutico non fornisce informazioni al riguardo: l'ambito tributario è privato, anche se l'impresa paga i costi degli specialisti fiscali, viene fatto notare.

«Artificiali aumenti di stipendio»

I benefici accessori (fringe benefit) in questione vengono però criticati dall'associazione degli azionisti Actares, che li considera nient'altro che artificiali aumenti di stipendio, poco legati all'effettiva prestazione o al buon andamento di un'impresa. Anche la società di consulenza Inrate esprime perplessità, ma ha smesso di criticare pubblicamente questa pratica per non punire quelle aziende che - a differenza di altre - dichiarano apertamente queste uscite.

Roche è infatti in buona compagnia. Presso Novartis il presidente della direzione Vas Narasimhan (che ha incassato nel 2020 compensi totali per 10,4 milioni) ha ricevuto 114'000 franchi «accessori» (non si sa quanto per il solo fisco). Ma ancora più importanti sono gli importi che il gruppo versa ai suoi manager internazionali per far sì che il loro stipendio non diminuisca per via dei differenti sistemi fiscali: ad esempio il numero uno della filiale Sandoz ha ricevuto l'anno scorso, solo per questo scopo, 1,2 milioni di franchi, mentre alla responsabile del settore oncologia Susanne Schaffert sono andati 431'000 franchi.

Il Tages-Anzeiger sottolinea come le imprese farmaceutiche rendano noti questi importi, a differenza di quanto fanno per esempio le banche. Si presume quindi che la consulenza fiscale di Sergio Ermotti sia quindi finita nel comparto «prestazioni accessorie», che nel 2020 era di 79'000 franchi. Per il suo successore alla testa dell'istituto, Ralph Hamers, la posizione ha ammontato a 314’000 franchi: secondo il giornale a causa del trasloco e della ricerca di un alloggio.

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