Delle Organizzazioni non governative d'oltre oceano hanno criticato gli investimenti delle due banche elvetiche
ZURIGO - Malgrado i loro impegni in materia di sostenibilità diverse grandi banche, tra cui UBS e Credit Suisse, rimangono coinvolte nel finanziamento e negli investimenti dell'industria del petrolio e del gas nella foresta amazzonica: lo sostiene uno studio pubblicato oggi dalle organizzazioni non governative Stand.earth (attiva in Canada e negli Usa) e Amazon Watch (con sede in California).
Gli standard ESG (environmental, social and governance, cioè ambientali, sociali e di buon governo d'impresa) adottati dagli istituti non permettono di gestire adeguatamente i rischi: non sono sufficientemente robusti per prevenire la distruzione della foresta amazzonica e non affrontano l'urgente necessità di fermare l'espansione globale dei combustibili fossili, afferma in una nota Angeline Robertson, coautrice del rapporto.
«Distruzione dell'Amazzonia»
Nel documento, UBS e Credit Suisse figurano fra gli istituti ad alto rischio i cui investimenti e finanziamenti contribuiscono alla distruzione dell'Amazzonia. Entrambi detengono centinaia di milioni di dollari di obbligazioni emesse per conto di PetroAmazonas, l'unità di esplorazione petrolifera di PetroEcuador, compagnia nazionale dell'Ecuador. I due maggiori gruppi bancari elvetici forniscono anche finanziamenti tramite linee di credito a commercianti di petrolio considerati problematici e che sono stati implicati in recenti scandali di corruzione.
Credit Suisse continua inoltre anche a finanziare il commercio di petrolio nella regione Putumayo dell'Amazzonia colombiana, caratterizzato - secondo lo studio - da una forte resistenza indigena e dalla brutale repressione della polizia. Stando ai ricercatori le politiche ESG adottate dalle banche «sono imperfette e permettono al denaro di continuare a fluire verso imprese coinvolte nell'espansione del petrolio, nella deforestazione, nella perdita di biodiversità, nell'inquinamento, nella corruzione e nella violazione dei diritti dei popoli indigeni», sintetizza Robertson.
«Rispettiamo gli standard»
Contattata dai giornalisti di Le Temps, UBS ha detto di aver ricevuto solo una versione preliminare del rapporto, che secondo la banca presenta alcuni difetti metodologici. La società si dice impegnata a rispettare i più alti standard ambientali e sociali; e assicura di aver rifiutato transazioni in cui l'origine del petrolio era verosimilmente associata a violazioni di questi standard.
Da parte sua Credit Suisse dice di essere impegnato nella lotta per il clima, la protezione della biodiversità e il rispetto dei diritti umani. La banca rivede e adatta regolarmente le sue linee guida settoriali: ad esempio sono state introdotte ulteriori restrizioni sul finanziamento dei combustibili fossili.