I brand stanno valutando le loro strategie sulla base della sensibilità ambientale delle nuove generazioni...
...e dell'importanza della Cina per il settore. È quanto emerge da un sondaggio di Deloitte.
ZURIGO/GINEVRA/LUGANO - Gli orologi di lusso di seconda mano sono sempre più ricercati: quasi un consumatore elvetico su tre (32%) intende infatti acquistarne uno nei prossimi dodici mesi.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da Deloitte Svizzera, che ha intervistato 67 dirigenti e più di 5'000 consumatori nell'industria orologiera.
Rispetto al 2020, in primis, i produttori di orologi sono molto più ottimisti sulle prospettive del settore: «il 60% prevede di raggiungere livelli di vendita pre-pandemia entro la fine del prossimo anno». Il mercato più importante? «La Cina».
Inoltre, i dirigenti intervistati (67%) ritengono che l'importanza alla seconda mano porterà un impatto positivo sui loro brand. Anche la sostenibilità è un tema sempre più importante per il settore, con il 93% degli interpellati che lo ritiene «cruciale» e il 72% che ha già investito in procedure più sostenibili.
Export solido, grazie alla Cina
In seguito ad un anno complicato per via della pandemia, l'export ha ripreso vigore in particolare nel segmento degli orologi di lusso, «un'ancora di salvezza per la maggior parte dei marchi orologieri».
In particolare grazie alla Cina, come mostrano i dati della Federation Horlogère. «La pandemia è servita ad accelerare varie tendenze, compresa l’importanza sempre maggiore della Cina per l’industria orologiera svizzera. Molti marchi si stanno adattando al fatto che ora i clienti cinesi fanno più acquisti all’interno dei confini nazionali a causa delle restrizioni di viaggio, e si stanno espandendo fortemente in tale mercato» ha osservato a riguardo Jules Boudrand, esperto di industria orologiera presso Deloitte Svizzera.
Perché si punta sull'usato?
Come anticipato, quasi un consumatore su tre (32%) ha mostrato interesse nell'acquisto di un orologio di lusso di seconda mano, quasi il doppio rispetto allo scorso sondaggio.
Come mai? «I consumatori prendono in considerazione l’acquisto di orologi usati per il prezzo più basso (44%), la possibilità di acquistare un modello fuori produzione (31%), a scopo di investimento (26%) e per motivi di sostenibilità (25%)», ha informato Deloitte, con una tendenza ancora più marcata tra i giovani.
Quasi i due terzi (65%) degli intervistati stanno attuando un qualche tipo di strategia per il mercato dell’usato certificato.
Sostenibilità? Fondamentale
Più di 9 dirigenti su 10 (93%) hanno affermato che essere più sostenibili è importante per il loro business. Il 72 percento dei brand orologieri ha in tal senso già aumentato gli investimenti in sostenibilità e il 16 percento «intende farlo».
Per quanto concerne i clienti, il 60% circa ha dichiarato di tener conto degli aspetti legati alla sostenibilità al momento dell’acquisto di un orologio; anche in questo caso una tendenza più solida tra i più giovani.
«I clienti non sono più attratti dalle pratiche etiche e sostenibili, ormai le pretendono dai marchi», ha spiegato Karine Szegedi, Responsabile del settore Consumer and Fashion & Luxury di Deloitte Svizzera. «Per attirare e fidelizzare i clienti, soprattutto i più giovani, i produttori devono essere comunicare in maniera trasparente quanto stanno facendo per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Per l’industria orologiera svizzera, questo rappresenta un’opportunità per migliorare ulteriormente la propria immagine come settore di beni durevoli e tramandabili per generazioni.»