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SVIZZERA«Mancano lavoratori qualificati, un deficit oltre la media»

05.07.23 - 23:02
Nell'assicurativo c'è carenza di personale adeguatamente formato, ecco per quali categorie professionali e perché.
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«Mancano lavoratori qualificati, un deficit oltre la media»
Nell'assicurativo c'è carenza di personale adeguatamente formato, ecco per quali categorie professionali e perché.

ZURIGO - C'è un settore, nel mercato del lavoro nazionale, che accusa un deficit di personale qualificato superiore alla media: è quello assicurativo. A evidenziarlo è uno studio dell'istituto scientifico BSS, che ha preso in esame il biennio 2018/2020. 

Il dato che desta maggiore sorpresa è quello relativo ai livelli occupazionali per ognuna delle 38 professioni, all'interno del settore, prese in esame. Ebbene ben 30 (su 38) tipologie occupazionali mostrano una carenza di lavoratori qualificati. E il 73% degli occupati dell'assicurativo si trova a portare avanti una mansione che manca di adeguato supporto in termini forza lavoro. Situazione deficitaria che non sorprende, visto che dietro il mondo delle assicurazioni si cela un vasto panorama di professionisti, che necessitano di preparazione e formazione sul campo. 

Cercasi specializzati
Sulla base dello studio BSS, l'Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA), in rappresentanza degli operatori in ambito privato, pone un particolare accento sulle principali professioni in deficit di personale. Ecco dunque quali categorie professionali sono quelle maggiormente ricercate: «dirigenti», «professioni intellettuali e scientifiche», come consulenti, venditori e intermediari, e «professioni tecniche intermedie», come agenti, periti, liquidatori e analisti. 

Ma cosa c'è dietro una carenza tanto profonda? In questo senso l'Associazione Svizzera d’Assicurazioni precisa che «tutte le professioni del settore assicurativo presentano in generale requisiti di qualifica superiori alla media». E proprio perché questi requisiti sono ottenibili per lo più attraverso formazione e perfezionamento ad hoc, non sempre tali competenze possono essere assorbite da personale meno preparato.

Problema, quello della carenza di personale qualificato che invece, va detto, non si riscontra per gli «impiegati di ufficio».

Tornando invece ai numeri, 33 professioni su 38 - l'87% del settore - nel biennio preso in esame hanno evidenziato un tasso di disoccupazione inferiore alla media. Non un buon segnale per le compagnie se si pensa che questo dato può essere ricondotto alla carenza di personale qualificato.

Fattore migratorio e demografico
In ultimo, BSS indica che «14 professioni su 38 (il 37%) hanno registrato un tasso di immigrazione superiore alla media», in altri termini, un'elevata esigenza di immigrazione, come appena riscontrato, indica una maggiore necessità di personale. 

Considerando infine che, come per tutti i settori economici dove «tra il 2023 e il 2030 andrà in pensione circa il 18 percento degli occupati», anche per l'assicurativo l’invecchiamento demografico accentuerà ulteriormente la carenza di forza lavoro qualificata nei prossimi anni. ASA ha affermato dunque di lavorare per trovare le possibili soluzioni. Quali? 

Trattenere più a lungo nel mondo del lavoro i lavoratori anziani, migliorandone le condizioni quadro; valorizzare il potenziale non ancora utilizzato di donne qualificate; investire nella formazione e nel perfezionamento.

Il tutto condito da nuove soluzioni di lavoro flessibile, che consentano al settore di acquisire nuovo e maggiore appeal. 

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COMMENTI
 

Don Quijote 1 anno fa su tio
Oggi le assicurazioni sono una delle cose più ingarbugliate e indefinite sul mercato, più che personale preparato servono illusionisti in grado di vendere frigoriferi ai pinguini.

Joe_malcantone 1 anno fa su tio
Che articolo fuorviante: ogni anno vengono sfornati apprendisti che rimangono per lo più disoccupati perché ritenuti “non adeguatamente preparati”, e vengono assunti “laureati” italiani per fare lavori per cui molto di questi apprendisti sono stati formati. Le aziende d’oggi antepongono il titolo all’efficienza. C’è da dire anche che molto di questi “laureati” non hanno mai avuto esperienze lavorative pregresse quindi si trovano in una situazione peggiore rispetto ad un apprendista appena diplomato che ha acquisito sia le nozioni teoriche che quelle pratiche……,, ma che pensassero di attribuire i posti a questi ragazzi e a chi è disoccupato….., POI eventualmente rivolgersi al mercato del lavoro estero ….., ma gli uffici HR perseguono la politica della botte piena e moglie ubriaca : persone con titolo universitario pagate a 3000 CHF lordi o meno …..

Swissabroad 1 anno fa su tio
Risposta a Joe_malcantone
Si parla di Svizzera non (solo) di Ticino. Esci dal guscio.

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Joe_malcantone
Ancora con la favoletta che lo straniero viene in Svizzera per prendere meno. Comunque facciamoci due domande: perché le scuole non preparano nei modi adeguati? Se ci fossero persone preparate a dofere, fidatevi, si pesca nel laghetto svizzero. Non bisogna prendersela se uno straniero è più preparato della persona del luogo. Comunque bisogna imparare che se i propri titoli di studio non bastano, bisogna continuare a studiare o fare qualcosa per migliorarsi. Prevedendo che il sistema paghi questa cosa. Facile dire che il problema è dato da altri. Semplicemente non ci sono molti svizzeri che il mondo del lavoro reputi all'altezza. Lavoro in una società americana in Svizzera, quindi svincolata dal romanticismo del "prima i nostri". Sarebbe più facile assumere uno svizzero, ma non troviamo gente.

Swissabroad 1 anno fa su tio
Risposta a Manang1404
Manang1404: vai a farla capire ai soliti lagnosi che scrivono qua dentro. Il problema è la formazione in certi ambiti, lacunosa. L'apprendistato oggi non è più sufficiente per poter ambire a ricoprire certi ruoli, ci vogliono studi superiori. La società è cambiata, il mondo del lavoro è cambiato, non è più come trent'anni fa. E il sacrificio da parte dei nostri giovani che vorrebbero subito un buon posto, ben retribuito e possibilmente sotto casa. Se uno studia ingegneria meccanica, per fare un esempio, al Poli di Zurigo, ben difficilmente rientrerà in Ticino in quanto oltr'Alpe ha più possibilità di impiego e stipendi più interessanti. Ne consegue che in Ticino ci sarà penuria di figure simili e quindi si andrà a pescare altrove, per esempio dal Poli di Milano da cui escono fior fiore di ingegneri.

Bizza 1 anno fa su tio
Incominciamo a dare posti di lavoro ai tirocinanti con un salario giusto, non da strozzini ed ambienti che tutelano l'operaio apprendista, poi magari aumenterà la percentuale. La capacità cognitive delle persone, in generale, è sempre a causa di immigrazione, che è vero, i datori di lavoro vogliono che l'operaio lavora il doppio di quello che vine retribuito; ma soprattutto è l'ambiente, la tutela degli operai formati ed uno stipendio proporzionato al caro-vita del Ticino. Magari le circostanze cambiano.

Dan1962 1 anno fa su tio
Si dovrebbe contingentare l’immigrazione naturalizzazioni facili anche di persone con un italiano scarso trafila burocratica controllata dai comuni alcuni più tolleranti di altri

Manang1404 1 anno fa su tio
Risposta a Dan1962
Quindi contingentiamo il mercato alla svizzera?

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Dan1962
Evidentemente non hai capito il titolo e tanto meno letto l'articolo, come il tuo collega Bizza qua sopra.
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