Nell'assicurativo c'è carenza di personale adeguatamente formato, ecco per quali categorie professionali e perché.
ZURIGO - C'è un settore, nel mercato del lavoro nazionale, che accusa un deficit di personale qualificato superiore alla media: è quello assicurativo. A evidenziarlo è uno studio dell'istituto scientifico BSS, che ha preso in esame il biennio 2018/2020.
Il dato che desta maggiore sorpresa è quello relativo ai livelli occupazionali per ognuna delle 38 professioni, all'interno del settore, prese in esame. Ebbene ben 30 (su 38) tipologie occupazionali mostrano una carenza di lavoratori qualificati. E il 73% degli occupati dell'assicurativo si trova a portare avanti una mansione che manca di adeguato supporto in termini forza lavoro. Situazione deficitaria che non sorprende, visto che dietro il mondo delle assicurazioni si cela un vasto panorama di professionisti, che necessitano di preparazione e formazione sul campo.
Cercasi specializzati
Sulla base dello studio BSS, l'Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA), in rappresentanza degli operatori in ambito privato, pone un particolare accento sulle principali professioni in deficit di personale. Ecco dunque quali categorie professionali sono quelle maggiormente ricercate: «dirigenti», «professioni intellettuali e scientifiche», come consulenti, venditori e intermediari, e «professioni tecniche intermedie», come agenti, periti, liquidatori e analisti.
Ma cosa c'è dietro una carenza tanto profonda? In questo senso l'Associazione Svizzera d’Assicurazioni precisa che «tutte le professioni del settore assicurativo presentano in generale requisiti di qualifica superiori alla media». E proprio perché questi requisiti sono ottenibili per lo più attraverso formazione e perfezionamento ad hoc, non sempre tali competenze possono essere assorbite da personale meno preparato.
Problema, quello della carenza di personale qualificato che invece, va detto, non si riscontra per gli «impiegati di ufficio».
Tornando invece ai numeri, 33 professioni su 38 - l'87% del settore - nel biennio preso in esame hanno evidenziato un tasso di disoccupazione inferiore alla media. Non un buon segnale per le compagnie se si pensa che questo dato può essere ricondotto alla carenza di personale qualificato.
Fattore migratorio e demografico
In ultimo, BSS indica che «14 professioni su 38 (il 37%) hanno registrato un tasso di immigrazione superiore alla media», in altri termini, un'elevata esigenza di immigrazione, come appena riscontrato, indica una maggiore necessità di personale.
Considerando infine che, come per tutti i settori economici dove «tra il 2023 e il 2030 andrà in pensione circa il 18 percento degli occupati», anche per l'assicurativo l’invecchiamento demografico accentuerà ulteriormente la carenza di forza lavoro qualificata nei prossimi anni. ASA ha affermato dunque di lavorare per trovare le possibili soluzioni. Quali?
Trattenere più a lungo nel mondo del lavoro i lavoratori anziani, migliorandone le condizioni quadro; valorizzare il potenziale non ancora utilizzato di donne qualificate; investire nella formazione e nel perfezionamento.
Il tutto condito da nuove soluzioni di lavoro flessibile, che consentano al settore di acquisire nuovo e maggiore appeal.