Fusione di Ubs-Credit Suisse e diminuzione delle attività di JPMorgan: segnali di una ben più ampia evoluzione?
ZURIGO - La piazza bancaria elvetica si troverà ad avere 30'000 dipendenti in meno, con un organico complessivo che si ridurrà da 110'000 a 80'000 addetti? Lo ipotizza Inside Paradeplatz (IP), che guarda oggi non solo alla fusione UBS-Credit Suisse, bensì anche a JPMorgan, che ha ridotto l'attività a Ginevra: potrebbe essere un segnale di una ben più ampia evoluzione in atto.
Facendo riferimento a una notizia diffusa ieri da Bloomberg, il portale zurighese mette in evidenza la contrazione dell'offerta del colosso bancario statunitense nel campo dei cosiddetti family office (la gestione dei patrimoni di persone facoltose) nella città di Calvino. Malgrado i pochi dipendenti interessati dalla riorganizzazione si tratta di un passo molto significativo, sostiene IP. Gli americani non vedrebbero più un futuro radioso per i gestori patrimoniali esterni: sarebbero troppo costosi e troppo poco redditizi.
Sempre secondo il portale, l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari Finma ha concesso circa 700 licenze per gestori patrimoniali entro la fine del 2022 e altri 1'000 specialisti sarebbero in lista d'attesa, mentre ulteriori 1'100 non vorrebbero saperne di ottenere un'attualizzazione. Questi ultimi si sarebbero quindi fermati e dietro di loro vi sarebbero clienti e beni che stanno lasciando il Paese. Inside Paradeplatz parla di somme miliardarie a due cifre che starebbero abbandonando la Svizzera, a causa degli eventi legati alla Russia, della nuova generazione di eredi in Germania e della concorrenza, per esempio di Dubai.
Tutto questo starebbe portando a un'erosione dei ricavi, tanto più che anche gli stessi svizzeri lascerebbero meno beni sui loro conti o, sotto forma di investimenti, nei loro depositi: preferirebbero infatti investire i risparmi nelle loro case. Se i corsi borsistici dovessero in futuro scendere, invece che salire, le attività in gestione diminuirebbero ancora di più. Tutte queste tendenze starebbero colpendo in modo negativo i gestori e avrebbe spinto JPMorgan a muoversi. «Segnale di una tempesta in arrivo?», si chiede in conclusione IP.