Prima dell'acquisizione di Crédit Suisse, le due grandi banche svizzere detenevano assieme il 34,5%
ZURIGO - Con l'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS, si assiste anche a una concentrazione di potere alla Borsa svizzera SIX. La banca detiene ora una quota di oltre un terzo del fornitore di servizi per l'infrastruttura finanziaria locale, diventando così di gran lunga il maggiore azionista.
SIX è una joint venture di banche ed è molto importante per la piazza svizzera. I proprietari sono circa 120 istituti finanziari, che sono anche i clienti. Prima dell'acquisizione di CS da parte di UBS, le due grandi banche svizzere detenevano assieme il 34,5%.
UBS, che si è ritrovata di un sol colpo l'intera quota, non può bloccare alcuna decisione del consiglio di amministrazione di SIX. Una decisione richiede la maggioranza semplice dei dieci membri dell'organo. La già notevole influenza di UBS però è destinata ad aumentare ulteriormente, soprattutto perché ora ha due membri nel cda.
Interessi divergenti
È già successo più volte in passato che le opinioni sui servizi di SIX siano molto divergenti, poiché gli interessi delle varie istituzioni della piazza finanziaria sono in alcuni casi molto diversi. Si tratta di un mix molto eterogeneo, che comprende grandi banche, banche cantonali e gestori patrimoniali.
Il CEO di UBS, Sergio Ermotti, ha già avuto una grande influenza sulla strategia della borsa durante il suo primo mandato. Come unica grande banca della piazza finanziaria e con una quota di oltre il 30% nell'operatore di borsa, questa influenza potrebbe ora consolidarsi ulteriormente.
In passato Ermotti non si era tirato indietro nell'esprimere il proprio disappunto. Alcuni anni fa, ad esempio, aveva criticato aspramente il modello di business di SIX e aveva minacciato di cercare delle alternative.
Ermotti ha avviato il riallineamento
Di conseguenza, nel 2018 la Borsa si è riallineata. Ha snellito l'organizzazione e ha venduto la divisione delle carte di pagamento, che fino a quel momento aveva dato un grande contributo al fatturato, e altre aree di business. L'obiettivo dichiarato era quello di diventare più innovativi e più veloci e di rilevare più servizi per le banche, cioè quei servizi che gli istituti finanziari possono facilmente esternalizzare.
Ma l'idea di Ermotti di un unico grande super ufficio per tutte le banche è fallita perché le esigenze dei diversi azionisti erano troppo distanti. "La vecchia SIX ha cercato di riunire tutte le banche sotto lo stesso tetto", aveva dichiarato il direttore generale Jos Dijsselhof in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa AWP alla fine del 2018.
La nuova SIX ora pensa in modo più imprenditoriale e i servizi devono essere sviluppati maggiormente per i singoli gruppi bancari con gli stessi interessi. SIX è nata nel 2008 dalla fusione fra SWX Group, Telekurs Group e SIS Group.
Condizioni per la vendita di azioni
Non è chiaro se il nuovo grande gruppo bancario - composto da UBS e CS - voglia mantenere la quota di oltre un terzo delle azioni o venderle ad altri. UBS non ha voluto commentare la questione.
Le azioni non possono comunque essere trasferite liberamente: esiste un accordo vincolante tra gli azionisti di SIX affinché la struttura dei proprietari rimanga stabile a lungo termine. Secondo lo statuto, il consiglio di amministrazione di SIX deve approvare qualsiasi modifica dell'assetto azionario.
Il trasferimento può essere rifiutato, ad esempio, se l'acquirente non è una banca o non se non partecipa alla borsa svizzera. Inoltre, se la partecipazione supera la percentuale di azioni in uso (media delle ultime tre vendite annuali) di oltre il 10%. Per il momento non ci saranno modifiche alla struttura di partecipazione o ai servizi, ha dichiarato SIX in risposta a una domanda sull'argomento.