Il Paese piace sempre più agli stranieri: soprattutto a tedeschi e americani. Maglia nera il nostro cantone.
NEUCHÂTEL - Sembra riprendere slancio la crescita dei pernottamenti turistici in Svizzera, ma lo stesso non può essere detto del Ticino: in agosto a livello nazionale la progressione rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso si è attestata al 3,6%, a fronte del +0,3% registrato in luglio.
Concretamente sono state registrate 4,8 milioni di notti, di cui 2,2 milioni (+4,3%) di svizzeri e 2,6 milioni (+3,1%) di stranieri, emerge dai dati diffusi oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
A livello regionale il Ticino arretra (-2,2% a 334'300), mentre i Grigioni avanzano sensibilmente (+6,2% a 638'800). Fra le realtà più importanti del settore incrementi importanti vengono mostrati anche da Zurigo (+5,3%) e Lucerna (+8,1%).
Per quanto riguarda i paesi di provenienza, a dominare il comparto estero è la Germania (462'600 notti), davanti a Stati Uniti (413'300 notti), Francia (200'000), Regno Unito (174'300), Italia (111'100), Paesi Bassi (109'900), Cina (86'300), Belgio (85'300), Spagna (39'100) e India (24'100).
Cumulando i dati dei primi otto mesi del 2024 i pernottamenti arrivano a 29,6 milioni, in incremento del 2,3% su base annua. La crescita è stata trainata dagli stranieri (+4,4% a 15,3 milioni), mentre gli svizzeri presentano stabilità (+0,1% a 14,4 milioni). Il Ticino fa segnare una flessione (-4,8% a 1,7 milioni), mentre i Grigioni si rivelano una regione un po' più dinamica della media (+2,9% a 4,1 milioni). La classifica dei paesi di provenienza di chi arriva da oltre confine vede al primo posto ancora una volta la Germania (1,2 milioni), tallonata dagli Stati Uniti (1,0 milioni), mentre già più lontano è il Regno Unito (0,5 milioni).
Va anche notato che già il 2023 si era rivelato da record sul fronte delle notti di ospiti e che nel frattempo in varie località elvetiche si sta sviluppando un acceso dibattito su quello che taluni descrivono come un sovraffollamento turistico.