Solo l'11% ha investito in criptovalute, perlopiù sono uomini. Il Professor Andreas Dietrich: «Difficile attirare nuovi clienti»
ZURIGO - In Svizzera circa l'11% della popolazione ha investito in criptovalute, mentre il 6% ha effettuato acquisti ma nel frattempo ha già venduto: i dati emergono da un sondaggio rappresentativo condotto dalla Scuola universitaria professionale di Lucerna (HSLU) per conto di PostFinance e citato oggi dalla SonntagsZeitung.
Il settore in questione appare interessare soprattutto i maschi: nel campo ha infatti investito un uomo su quattro, ma solo una donna su dieci. Si osserva anche una grande differenza fra le fasce di età: due intervistati su cinque della generazione Y, nati tra il 1980 e il 1995, hanno acquistato valute digitali; anche nella generazione Z (1996-2010), che ha ancora pochi risparmi, il 13% possiede già criptovalute; tra i baby boomer (1946-1964), la percentuale è invece solo del 4%.
Trading attivo - Solo uno su sette proprietari di criptovalute fa trading attivo o ne detiene grandi quantità, spiega al domenicale Andreas Dietrich, professore alla HSLU. Il 31% degli interpellati possiede meno di 1000 franchi in cripto.
Malgrado la recente impennata del bitcoin - il corso è salito da 68'000 a 90'000 dollari dopo l'elezione del presidente americano Donald Trump - il potenziale di crescita in Svizzera potrebbe però essere limitato. L'analisi mostra infatti «che è difficile attirare nuovi clienti che non hanno avuto contatti precedenti con gli attivi digitali», osserva Dietrich. L'interesse di coloro che non hanno mai investito prima è «molto basso», conclude l'esperto.