L'istituto è presente anche sulla piazza di Lugano, raccolta netta in crescita (+5%)
ZURIGO - Afflussi di denaro in aumento nei primi dieci mesi dell'anno per Julius Bär, istituto presente anche sulla piazza di Lugano che nel recente passato ha fatto tanto parlare di sé per le pesanti perdite subite nel crollo di Signa, impero immobiliare austriaco con importanti interessi anche in Svizzera.
Complessivamente a fine ottobre la raccolta netta è ammontata a 11 miliardi di franchi, a fronte dei 10 miliardi dello stesso periodo del 2023, con una progressione del 5%, emerge dalle comunicazioni odierne della società. I patrimoni in gestione sono saliti a 480 miliardi, contro i 474 miliardi di fine giugno: sul dato ha avuto un impatto positivo anche il buon andamento dei mercati azionari, mentre i cambi hanno avuto un effetto frenante.
L'impresa vede anche anticipare i tempi dell'entrata in carica del nuovo Ceo Stefan Bollinger: assumerà l'incarico già il 9 gennaio 2025 e non il primo febbraio come inizialmente previsto. Il precedente presidente della direzione, Philipp Rickenbacher, aveva lasciato la società sulla scia del disastro di Signa.
La borsa ha reagito con favore alle novità odierne: nel pomeriggio l'azione Julius Bär - che fa parte dello SLI, cioè l'indice dei primi 30 valori elvetici - guadagnava il 5%. Dall'inizio di gennaio il corso è salito del 13%.
Fondato a Zurigo nel 1890, Julius Bär - in altri paesi, Italia in primis, l'istituto si presenta anche come Julius Baer - è quotato alla borsa svizzera dal 2005. Oggi si concentra sul private banking. È presente in dodici località elvetiche, fra cui Lugano e St. Moritz (GR), e ha anche numerose sedi all'estero.