Nel periodo tra gennaio e maggio la progressione è stata del 9% rispetto al 2020
Le ditte che hanno chiuso in tutta la Svizzera, nello stesso periodo, sono state 1634.
LUGANO / ZURIGO - I fallimenti aziendali sono in crescita in Svizzera e ancora di più in Ticino: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Bisnode D&B, che mette anche in luce come il 2021 si appresta a diventare un anno record sul fronte delle nascite di nuove imprese.
Nel periodo gennaio-maggio le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 1634 a livello elvetico, il 4% in più dello stesso periodo del 2020. In Ticino la progressione è stata del 9% (a 112), una crescita che viene superata però da realtà anche importanti come Friburgo (+30%), Argovia (+26%), Vaud (+22%) e Ginevra (+18%). In contro tendenza si muovono invece il motore economico del paese, Zurigo (-10%), nonché altri cantoni quali per esempio Berna (-10%) e Grigioni (-18%, 20 casi).
Secondo gli specialisti di Bisnode D&B non si può perciò ancora parlare di ondata di bancarotte sulla scia della crisi del coronavirus. «Sembrerebbe che gli aiuti statali continuino ad avere il loro effetto, garantendo la liquidità alle imprese», si legge in un comunicato.
Ai fallimenti per insolvenza vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo nei primi cinque mesi sale così a 2455 (+4%) a livello svizzero, a 249 in Ticino (+10%) e a 29 nei Grigioni (-17%).
Se vi sono aziende che chiudono, altre aprono i battenti: le nuove iscrizioni nella Confederazione sono state 21'440 nei primi cinque mesi, valore da primato e in progressione del 23% su base annua. Ancora più marcato (+26%) è il balzo del Ticino, che vede 968 nuove realtà d'impresa, mentre i Grigioni (+22% a 464) si muovono quasi perfettamente in linea con la media nazionale. Vi sono cantoni che mostrano però tassi di incremento ben più elevati: è il caso per esempio di Sciaffusa (+46%), Berna (+40%) e Zugo (+34%).