Aumentano i fallimenti in Svizzera e in Ticino. 4311 ditte in tutto il paese hanno dovuto chiudere per insolvenza.
BERNA - Si conferma la sensibile crescita dei fallimenti aziendali in Svizzera: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che osserva una progressione particolarmente marcata anche in Ticino.
Nei primi dieci mesi dell'anno le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 4311 a livello elvetico, il 12% in più dello stesso periodo del 2022. Il dato riassume peraltro una realtà regionale variegata: tenendo conto solo dei cantoni con numeri di una certa consistenza spiccano per esempio il +40% di Friburgo nonché il +26% di Lucerna. Anche il principale polo economico elvetico, Zurigo (+11%), mostra un forte aumento. Il Ticino si muove in perfetta sintonia con la media nazionale (+12% a 285 casi). In contro tendenza risultano solo quattro cantoni: Glarona (-43%). Svitto (-38%), Neuchâtel (-14%) e Grigioni (-2% a 49 casi).
Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così 6414 (+3% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2022) a livello svizzero, a 461 in Ticino (-7%) e a 81 nei Grigioni (-31%).
Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 45'542 nel periodo in esame, valore in progressione del 4% su base annua. Maggiore dinamismo viene mostrato dai Grigioni (+17% a 977), mentre il Ticino segna +1% (a 1879).