Retroscena dei 20mila voli cancellati: la compagnia sarebbe a corto di piloti, in fuga verso compagnie che pagano di più. Ecco cosa fare se vi capita
LUGANO - Con il senno di oggi, che importa alla fine se il volo sarà risarcito. Stima Ryanair richieste di indennizzo per ben 35 milioni di euro. «Obbligo di rimborso», ammonisce in fretta l'Ue davanti a 20mila voli cancellati, «meno del 2%» secondo il capo della comunicazione Robin Kiely, e 400mila passeggeri destinati a rimanere a terra di qui all'inizio di novembre. Uno sproposito, e da un giorno con l'altro.
Da 20mila a 30 a 400mila in due giorni - Senza neanche il tempo e la possibilità di provare a riorganizzarsi; trovare un improbabile nuovo aereo low cost per salvare week-end, ultimi scampoli di vacanze, gite brevi per le quali, comunque, non c'era intenzione di spendere di più. E senza una motivazione davvero plausibile, sulle prime, né l'onestà di dire subito quale sarebbe stata la portata di un disagio che sembrava grosso, ma non quanto si è rivelato nel frattempo. Dovevano essere 20mila persone, lo scorso week-end. Sono diventate «altre 30mila» ieri mattina, per poi passare a quattro centinaia di migliaia nel pomeriggio. Il dubbio, legittimo, è: sarà finita davvero così? Sarà il numero definitivo?
La beffa dell'offerta d'autunno - Le cifre si sono ingrossate proprio mentre Ryanair proponeva voli sotto i 10 euro da prenotare entro il 18 settembre, quasi una beffa che non è sfuggita ai detrattori e ai semplici indignati. Messo alle strette, Michael O'Leary ha provato a fare un po' di chiarezza; ma solo fra i suoi, puntando il dito su «chi ci ruba i piloti». Altro che cattiva gestione del piano ferie del personale, dunque, come si è spiegato alla gente domandando poco sincere - a questo punto - scuse: Ryanair sarebbe a corto di comandanti, tanto che starebbe guardando con interesse alle crisi di Alitalia e Air Berlin per attingere dalle fila di futuri disoccupati.
Un «bonus fedeltà» per tenerseli stretti - Professionisti senza lavoro per poco, se accetteranno gli stipendi al ribasso della compagnia. Pare che la ragione sia tutta qui: se ne vanno, come mai era accaduto prima d'ora, da chi li paga più o meglio. Tanto che ora Ryanair pensa di introdurre «bonus fedeltà» al fine di «non farli scappare via». Lufthansa, Iag, Norwegian, che da sola si sarebbe accaparrata ben uomini 140 negli ultimi mesi, avrebbe ammesso ieri O'Leary in una conference call con gli analisti, da cui sono inevitabilmente trapelate indiscrezioni. Perché lo sconcerto è tanto ed esteso che le voci, presto o tardi, circolano.
Il Ticino e i voli da Milano - In Svizzera, sulla carta il disagio è limitato, visto che Ryanair vola solo da Basilea. Ma non va dimenticato che il Ticino si appoggia a Milano, dove i tagli invece sono più consistenti. Che si fa dunque, se capita? Sul sito l'opzione è doppia. Il primo invito è a «cancellare la Sua prenotazione e chiedere un rimborso», se si è ricevuta un'e-mail di disdetta; ma c'è chi twitta di averlo appreso per caso, solo al momento del check in online. Seconda possibilità, «modificare il Suo volo cancellato, gratuitamente (a seconda della disponibilità)».
Fino a 400 euro di spese rimborsate se si riprogramma il viaggio - I diritti dei passeggeri sono però più ampi. Se il passeggero riprogramma un volo più in là, l'Europa impone che la compagnia provveda a fornire ai clienti "maltrattati" pasti e sistemazioni per importi di 250 euro, che salgono a 400 euro se si tratta di un tragitto lungo almeno mille miglia.