Il west di Rockstar Games non delude e si rivela incredibilmente coraggioso e uno dei migliori videogiochi di sempre
NEW YORK - Evento videoludico dell'anno (o forse del quinquennio), campione d'incassi annunciato "Red Dead Redemption 2" arriva sulle nostre console da salotto in pompa magna e il motivo è uno solo: è firmato da Rockstar Games, e tanto basti.
Un super-prequel - Seguito dell'apprezzato "Red Dead Redemption" (2010), del quale in realtà è narrativamente un prequel, il nuovo titolo di Sam Houser e soci gode della scia di uno dei titoli più forti degli ultimi dieci anni. Stiamo parlando di quel "GTA V" che - malgrado i suoi limiti e debolezze - ha venduto come nessun altro, ridefinendo quello che è lecito aspettarsi da un game-kolossal.
Lento è bello - Eppure avvicinarsi a "Redemption 2" con in mente "GTA V" rischia di essere un errore di quelli grossi. Siamo di fronte sì a un simulatore di furfanteria, ma il taglio e il respiro scelti sono di tipo completamente diverso. Una buona metafora può essere la grande differenza che passa fra l'esperienza di guida di un bolide fra le strade di una metropoli Usa e una cavalcata in mezzo al nulla del Grande Ovest: con la velocità cambia anche l'attenzione al mondo e a tutto ciò che ci circonda.
Nell'immensità - Già perché, il nuovo pargoletto di Rockstar, è insolitamente - e anche cocciutamente - lento. Tanto negli spostamenti quanto nello srotolarsi della trama. È un invito costante allo smarrirsi e all'esplorare le sue (enormi, bisogna dirlo) distese digitali ricche quanto lo sono la fauna e la flora degli States. In questo senso "Red Dead Redemption 2" è ancora più grande e impressionante di quanto lo fosse "GTA V" perché tutto è realizzato con una cura e un'attenzione che semplicemente nessun'altro - al giorno d'oggi - ha.
Una sporca dozzina - La trama, e le avventure, girano tutte attorno all'Olandese "Dutch" Van der Linde e il suo branco di fuorilegge. Un po' banda di rapinatori e un po' carovana della speranza, con donne e figli a seguito, rappresenta quel lato del sogno americano che semplicemente non si è realizzato. Per il nostro alter-ego digitale, il nerboruto e un po' bestiale Arthur Morgan, la banda è semplicemente tutto: lì è nato e l'Olandese l'ha cresciuto. Bisogna dirlo, fra i protagonisti di casa Rockstar, è forse il più generico di sempre, e non è per forza di cose un male.
Banditogotchi - Questo perché i suoi panni, noi giocatori, non dovremo semplicemente vestirli ma dovremo anche curarli: mangiando, riposando, facendo un bagno di tanto in tanto e curando un attimino l'aspetto estetico. Una routine salutare, un po' in stile Tamagochi, che però sarà fondamentale per avere un personaggio pronto e scattante all'azione. In fin dei conti siamo sempre dei banditi. Fra duelli, scazzottate, rapine in banca, assalti al treno e a città fortificate il gioco offre un campionario d'azione di tutto rispetto anche se le meccaniche di sparatoria forse non sono all'altezza dei migliori action in circolazione.
Un mondo in due dischi - Ma questo non stona poi molto in tutta quella grandezza che c'è in "Red Dead Redemption 2" che salta fuori anche dalle cose apparentemente più minuziose: le chiacchiere quotidiane dei compagni di carovana, le attività dei paesini smarriti nel bel mezzo del nulla, i leprotti che saltano fuori dall'erba quando si passa trottando e anche il semplice scorrere del fiume nei fondovalle. Mai come in questo caso, Rockstar è riuscita a infilare un mondo dentro a un'ottantina di gigabyte realizzando una vera e propria perla.
Ci vuole una console potente - Tanta è la carne, digitale, al fuoco che le macchine più debolucce (ovvero le versioni standard di PS4 e Xone) si vede che, a tratti, fanno un pochino di fatica. Per questo motivo, per godersi appieno il titolo il consiglio è di provarlo sulle loro sorelle più potenti: la Pro ma soprattutto la One X che regala una delle esperienze audiovisive da salotto più pazzesche di sempre. Per quanto riguarda l'audio, da mascella slogata, consigliamo assolutamente un Dolby bello aggressivo o delle cuffie di quelle buone.
Osare innanzitutto - Detto questo, non si può negare che "Redemption 2" malgrado sia un blockbuster dichiarato si prende le sue libertà andando volutamente controcorrente e scegliendo una chiave di lettura che a diversi potrà stare un po' stretta. Soprattutto in un'era di arene virtuali e incontri multigiocatore a raffica, è un po' come proporre cibo stellato in un periodo in cui il fast-food va per la maggiore. Ma tanto già sappiamo che, alla fine, Rockstar riuscirà a spuntarla anche questa volta.
VOTO: 10
"Red Dead Redempiton 2" è disponibile per Playstation 4 (versione provata) e Xbox One. È stato recensito utilizzando una copia gentilmente fornita dal distributore Cidiverte.
ZAF