Il titolo più atteso di questa generazione non delude le attese ma potrebbe non essere per tutti
SANTA MONICA - Ci sono volte che gli sbagli compiuti nel passato restano lì e, sepolti dal tempo che passa è come se svanissero e venissero cancellati. Ma può anche capitare che, invece, dopo anni ritornino a cercarti, più forti e spietati che mai. È quello che succede a Joel ed Ellie, protagonisti di uno dei giochi più importanti dell'ultimo decennio: "The Last of Us".
Ambientato in un futuro pandemico in cui quasi tutta l'umanità è stata decimata o trasformata in mostruosi ibridi uomo-fungo, il titolo del 2013 (sì, c'era ancora la “vecchia“ Play 3) raccontava il viaggio della speranza di una pseudo-famiglia composta da un uomo - un ruvido e letale ex-trafficante - e una ragazzina orfana, misteriosamente immune alle letali spore. Un percorso il loro, truce e tremendo che si concludeva in maniera spiazzante e fortissima con una scelta estrema di "papà" Joel.
“The Last of Us - Part II” ci porterà ad affrontare le conseguenze di quella scelta diversi anni dopo. Ellie è cresciuta, Joel è invecchiato, entrambi vivono in una comunità protetta dalle mura. Fra corvée di sorveglianza e di abbattimento di infetti sembra quasi di essere tornati alla vecchia vita, prima che il mondo impazzisse. E per Ellie si apre, all'improvviso, pure la speranza di un nuovo amore.
Ma non può durare: quando un commando armato del Washington Liberation Front sbarca sulle pendici nevose non lontane dal campo, prendendo con la forza quella serenità e scagliandola in un oscuro baratro senza fondo. Ellie sarà così costretta a imbarcarsi in una missione disperata in cui metterà in gioco davvero tutto.
Impossibile nasconderlo, il nuovo capolavoro di Naughty Dog - perché di capolavoro si tratta - è un viaggio oscuro come non mai, fatto di sangue, disperazione e morte. Ce n'è tanta, e forse per alcuni potrebbe essere pure troppa. Si capisce che il gioco voglia scioccare, fra urla realistiche, visi iperdettagliati, e situazioni - francamente - davvero atroci.
"The Last of Us - Part II" ha l'ambizione di raccontare l'umanità allo stremo, in tutti i sensi. Il risultato, anche grazie a un comparto tecnico che su console può essere eguagliato solo da Rockstar e il suo impressionante "Red Dead Redemption 2", è davvero da togliere il fiato. Dai modelli dei personaggi principali davvero impeccabili fino agli ambienti naturali di quella vastità desolata in cui il mondo si è trasformato e le musiche pazzesche di Gustavo Santaolalla.
E anche da giocare è una meraviglia. Se c'era qualcosa che poteva essere criticato nel predecessore, erano proprio le meccaniche un po' approssimative e farraginose. Nel seguito sono tutte migliorate in maniera evidente - dalle sparatorie alle sezioni furtive - basterà solo abituarsi un po' per trasformare Ellie in una piccola e scattante macchina di morte. Oltre a nervi saldi e buona mira sarà necessario gestire al meglio le risorse, fra proiettili e materiali per costruire bombe e altri letali ammennicoli.
Difetti? Oltre all'estremo tasso di violenza, che potrebbe anche stomacare i più sensibili, c'è anche la questione rigiocabilità: dopo averlo finito probabilmente solo i cacciatori di trofei ci ritorneranno. Ma forse è giusto che sia così.
VOTO: 10
"The Last of Us 2" è un'esclusiva Playstation 4. Lo abbiamo recensito con una copia gentilmente fornita da Sony.