Brigitte Nielsen ha congelato i suoi ovuli quando aveva 40 anni e si è sottoposta ai trattamenti in vitro per un decennio
LOS ANGELES - Brigitte Nielsen aveva programmato di avere un altro figlio già quando aveva 40 anni.
Questo mese l'attrice 55enne e il marito Mattia Dessi hanno dato il benvenuto al mondo alla piccola Frida, ma lei ha ammesso che si è trattato di un percorso lungo, iniziato 15 anni fa dopo aver conosciuto proprio il modello italiano.
Un percorso che ha previsto tra le altre cose il congelamento degli ovuli e oltre dieci anni di trattamenti per la fecondazione in vitro. «È stata una strada lunga. Voglio che le donne sappiano che tutto è possibile, ma che bisogna essere realisti. C'è grande delusione. Se fai i trattamenti in vitro, l'80 per cento delle volte non funziona. Arriva una telefonata, 'È negativo'. Poi c'è l'attesa. È dura, è una strada molto, molto lunga», ha raccontato.
E Brigitte, alla quale era stato detto che c'erano solo il 3 o il 4 per cento delle possibilità che potesse rimanere incinta con i suoi stessi ovuli, ha aggiunto che tutto il processo è stato molto costoso.
Al magazine 'People' ha spiegato: «Un'altra cosa sono le spese. Se lo fate nel modo in cui l'ho fatto io non è né economico né semplice. Voglio che le persone lo sappiano». La Nielsen ha passato così tanto tempo ad informarsi che oggi si considera un'esperta dei trattamenti per la fertilità. «Bisogna affidarsi alle mani giuste, non al primo medico che capita. Fate attenzione a chi scegliete, dovete avere un buon rapporto, che sia qualcuno con cui potete parlare. Vi sentite protette? Studiate quello che fate con il vostro stesso corpo. Io ho letto davvero tanto. Adesso potrei probabilmente lavorare in una clinica per la fertilità», ha dichiarato.
La bionda danese ha poi fatto un appello a tutte le donne perché parlino pubblicamente delle loro difficoltà a concepire, perché si tratta di un percorso che fa sentire 'soli'. «Penso che in alcuni momenti ti puoi sentire sola, perché molte donne non ne parlano neanche fra loro. Dovremmo invece tenerci per mano perché non c'è niente di male a volere un figlio quando si hanno 20 anni, 30 anni, 40 anni o, nel mio caso, 50 anni», ha continuato.
Brigitte capisce il motivo perché molte persone l'hanno criticata per la scelta fatta alla sua età, ma è convinta che la decisione presa con il marito Mattia, che ha 15 meno di lei, sia stata quella giusta. «Alcune donne pensano di essere troppo grandi. Beh capisco quelle che dicono, 'Come si permette?'. Ma quanti uomini hanno il loro primo figlio a 60 anni o anche a 70? Capisco che le persone siano un po' scettiche, rispetto che non tutti mi capiscano e siano d'accordo con me, ma questa è la vita. Per Mattia è il primo figlio e siamo innamoratissimi. Siamo felici. Abbiamo una relazione solida», ha concluso.