Non si placa la polemica nata attorno alla serie sui reali britannici
LONDRA - Qualcuno dice no, qualcun altro addirittura si offende. La polemica nata attorno alla serie "The Crown" di Netflix non accenna a placarsi.
Nei giorni scorsi, il colosso dello streaming ha risposto picche alla richiesta del ministro alla Cultura britannico, Oliver Dowden, di apporre un disclaimer all'inizio di ogni puntata della serie, per rendere chiaro agli spettatori che quella che si apprestano a vedere è di fatto una versione romanzata degli eventi e non una ricostruzione storicamente accurata.
I vertici di Netflix hanno ribadito di aver sempre presentato "The Crown" come una serie drama e si sono detti convinti che la propria utenza sia consapevole che si tratta di una "fiction" basata su alcuni eventi e personaggi storici.
Alla discussione si è unito anche Josh O'Connor, che nella serie sui reali britannici veste i panni del Principe Carlo. E rivolgendosi direttamente al ministro Dowden, ha definito «oltraggiosa» la richiesta. «Siamo stati leggermente delusi dal nostro segretario alla cultura, il cui compito sarebbe quello di promuovere la cultura», ha detto al Los Angeles Times.
«Il mio parere è che l'audience sia in grado di capire. Dobbiamo mostrare loro il dovuto rispetto e capire che sono intelligenti a sufficienza per capire di cosa si tratta, ovvero di fiction», ha proseguito O'Connor, ricordando il momento duro per il settore. «In questi tempi, con il mondo delle arti praticamente in ginocchio, credo sia stato davvero un colpo basso».