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Il "Doppelganger" è stato divorato: E-Nea non vuole più fermarsi

CANTONEIl "Doppelganger" è stato divorato: E-Nea non vuole più fermarsi

21.01.21 - 06:30
Il rapper luganese denuncia in un nuovo singolo la deriva del valore artistico musicale
E-Nea
Il "Doppelganger" è stato divorato: E-Nea non vuole più fermarsi
Il rapper luganese denuncia in un nuovo singolo la deriva del valore artistico musicale

LUGANO - Si è tolto la maschera, anzi, ha letteralmente preso e divorato la sua controfigura per lanciarsi con forza e determinazione in un nuovo progetto musicale.

Si tratta di E-Nea, rapper luganese di 27 anni che è uscito con il primo singolo da solista, intitolato proprio "Doppelganger". È un flow rapido e deciso a caratterizzare il brano, che con l'aiuto della carica ritmata del beat trasmette tutta la voglia di E-Nea di mettere a nudo la deriva della scena musicale, senza mandarle a dire.

La canzone è disponibile dal 14 gennaio su tutti i digital stores.

Ciao E-Nea, un ritorno con il botto, come ti senti?
«Ciao a tutti, più che di un ritorno parlerei di un nuovo inizio dal momento che si tratta del mio primo vero progetto da solista. Direi più che bene perché, nonostante fossi pienamente convinto del potenziale del pezzo e del progetto E-Nea, non mi aspettavo un riscontro così immediato, essendo il progetto nato da poco e partendo da zero».

Come e quando hai deciso di lanciarti in questo progetto solista?
«Erano anni che registravo, ma senza un obbiettivo preciso. Questo mi ha dato la possibilità di migliorarmi e poter decidere di investire in maniera importante su me stesso».

Com'è lavorare da soli rispetto a farlo in gruppo?
«Beh, è diverso perché la potenza di fare un progetto insieme a persone che ritieni fratelli è qualcosa che non si può esprimere a parole. Ma alla fine il bello viene qui, magari non musicalmente ma comunque, chi più chi meno, sono coinvolti all'interno di quello che è il nuovo progetto e non potrei chiedere di più».

Cosa rappresenta il tuo Doppelganger? 
«Rappresenta semplicemente il costume che indossiamo per celare al mondo ciò che siamo. E questo può essere a volte un limite per la propria crescita».

Ma sei davvero riuscito a divorarlo, o torna ancora ogni tanto?
«Certo, ma come dico alla fine del brano non era che l’antipasto, e io sono di buona forchetta».

La critica alla scena rap è chiara: si è persa credibilità?
«Più che di credibilità parlerei di valore artistico. Ormai la musica in generale si sta sempre più avvicinando ad essere un prodotto fruito più per quello che lo circonda che per il contenuto stesso. Non mi sento dunque di biasimare chi facendolo per vivere scelga questa via».

Come si è arrivati a questo punto? C’è ancora speranza?
«Essendo che al giorno d’oggi fare musica è molto più accessibile rispetto ad una volta hai sì la possibilità di migliorare e di innovare grazie alla competizione dovuta all’aumento di artisti, ma di contro hai anche tanti personaggi che pur essendo dei semplici intrattenitori trash (e sono i primi ad esserne consapevoli) vengono portati nello stesso campo di gente che invece ama la musica e si applica per poter arrivare ad un risultato. Per rispondere alla tua domanda, sì c’è speranza ma tutto dipende da chi la musica l’ascolta».

Nella scena italiana o internazionale, c’è ancora qualcuno a cui ti ispiri?
«Assolutamente sì. Dalla scena italiana per esempio mi ispiro a Marracash per come riesce ogni volta a reinventarsi musicalmente e incredibilmente a migliorare ad ogni album. Per quanto riguarda il contesto internazionale mi piace la nuova generazione di rapper americani che giocano sempre di più con la loro voce, più che in passato, e a J. Cole per come è riuscito a sfondare il mercato internazionale da indipendente».

Come hai vissuto la pandemia, hai avuto più o meno ispirazione? Cosa ti aspetti dal 2021?
«Mi ha dato il tempo di poter lavorare su me stesso sia come uomo che come artista e ciò mi ha motivato a lavorare a questo progetto con un fuoco che prima non avevo mai sentito dentro. Il 2021 sarà un anno pieno di prove a livello artistico dove potrò mostrare ogni sfaccettatura della mia persona attraverso la musica».

Per il beat e il video qualcuno ti ha dato una mano?
«Per questo singolo ho collaborato interamente con la RKH Studio di Torino, con i quali ho lavorato alla creazione del brano, dalla produzione del beat alle registrazioni e alla realizzazione del videoclip».

Ti è venuta ancora più fame, possiamo quindi aspettarci altri pezzi? Hai altro in cantiere?
«Te l’ho detto, sono una buona forchetta, quindi aspettatevi ancora molte portate per questo 2021».

Come possiamo restare aggiornati sulle tue novità?
«Per restare aggiornati sulle prossime uscite seguitemi sulla pagina Instagram (@enea.music). Ricordo che Doppelganger e tutti i prossimi brani saranno disponibili su tutti i digital stores».

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