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Gstaad non è mai stata così grottesca

CINEMAGstaad non è mai stata così grottesca

18.01.24 - 12:00
Oggi "The Palace" di Roman Polanski esce nei cinema della Svizzera tedesca
MONT BLANC DISTRIBUTION
Gstaad non è mai stata così grottesca
Oggi "The Palace" di Roman Polanski esce nei cinema della Svizzera tedesca

ZURIGO - Il 31 dicembre 1999 Roman Polanski attese il nuovo millennio (nel clima d'incertezza poi rivelatosi infondato del Millennium Bug) allo Gstaad Palace, lussuoso hotel a cinque stelle della località di villeggiatura bernese. Gstaad sarebbe diventata la residenza forzata del regista un decennio dopo, ma questa è un'altra storia.

Torniamo a quell'ultimo dell'anno: il 90enne cineasta ha deciso, quasi un quarto di secolo dopo, di raccontare quella notte e lo ha fatto con "The Palace", che esce oggi nei cinema della Svizzera tedesca. Non sono previste uscite in Romandia e in Ticino ed è piuttosto facile capire perché: fin dalla sua presentazione fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia è apparso chiaro che "The Palace" è un grottesco pasticcio che è stato definito «una sorta di cinepanettone d'Oltralpe» - e già il trailer è lì a dimostrarlo.

Polanski «si diverte a raccontare una girandola di personaggi grotteschi e surreali con il chiaro intento di satireggiare su un variopinto e insopportabile gruppo di esseri umani inconsapevoli della propria inconsistenza umana», è la spiegazione del direttore artistico della kermesse veneziana, Alberto Barbera. In realtà nel lussuoso hotel di Gstaad (si è girato davvero lì nel 2022) sfila sotto gli occhi del direttore Hansueli (il tedesco Oliver Masucci, già visto nel capolavoro "Dark") una galleria di mostri, di relitti umani. Si va dall'ex pornodivo interpretato da Luca Barbareschi al magnate ultranovantenne (un John Cleese lontanissimo dai fasti dei Monty Python). Nel cast c'è anche il luganese Teco Celio, che interpreta lo chef, ma anche un Mickey Rourke all'ennesima potenza.

Fanny Ardant, che interpreta la marchesa de la Valle, ha dichiarato: «Non ho mai recitato il ruolo di una donna così stupida». Il film procede a detta della stragrande maggioranza dei critici tra battutacce, sessismo e momenti imbarazzanti. Il risultato? «La farsa più terribile e priva di gioia dal periodo di massimo splendore della commedia sexy britannica degli anni '70», secondo il critico di Variety. Tanto da non sembrare possibile che a scrivere la sceneggiatura siano stati Polanski e Jerzy Skolimowski, la coppia che nel 1962 sfornò uno dei più folgorati esordi della storia del cinema: "Il coltello nell'acqua".

Come reagirà il pubblico svizzero-tedesco? Gli spettatori, all'uscita dalle sale, si faranno la fatidica domanda: «Perché?».

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