Verdi Liberali
LUGANO - Non arriva completamente inaspettata la notizia della liquidazione della Lugano Airport SA durante questo periodo di lockdown dovuto all’epidemia di Coronavirus, dove moltissime imprese sono in difficoltà economiche e per le quali sono state stanziate misure eccezionali. Sale conseguentemente la preoccupazione per un ulteriore aumento dei disoccupati in questo momento di crisi sanitaria ed economica. Di altro male però era affetto lo scalo luganese, arrivato ad una situazione che é dovuta a problemi di gestione che si sono susseguiti negli anni.
I verdi liberali ticinesi non si sono mai dimostrati entusiasti dell’idea della ricapitalizzazione tramite fondi pubblici. Le perdite dello scalo sono in parte dovute a scelte poco lungimiranti che non hanno saputo anticipare evidenti problemi strutturali. Un finanziamento pubblico senza un piano di rilancio concreto e un cambio di gestione era quindi difficile da accettare. Il traffico aereo è inoltre il settore dei trasporti con il più elevato impatto ambientale e contribuisce al cambiamento climatico. Ciononostante sosteniamo l’idea di dare ancora un futuro all’infrastruttura dell’aeroporto di Lugano.
È giunto ora il momento di ripartire con un spirito innovativo! Invitiamo le autorità comunali e cantonali a approfondire una tavola rotonda trasparente tra politica ed economia per lo sviluppo dell’infrastruttura e la salvaguardia di posti di lavoro. L’approccio deve essere il più neutrale possibile per il clima. L’obiettivo di questo incontro è dialogare in maniera trasversale sulle possibilità per non lasciare cadere l’intero comparto aeroportuale di Lugano in una situazione di inutilizzo. Dobbiamo evitare che l'infrastruttura faccia la stessa fine del piccolo aerodromo di Ascona, dismesso nel 1999 e ancora in stato di abbandono dopo 21 anni.
L’infrastruttura dell’aeroporto ha una valenza cantonale, ed è giusto secondo i verdi liberali, coinvolgere oggi le autorità politiche ed economiche di tutto il Cantone per un dialogo costruttivo sul suo futuro.
La sfida è perciò duplice: da un lato salvare posti di lavoro in un momento delicatissimo per l’economia, dall’altro sviluppare le attività con attenzione al clima. Allora Lugano deve aprirsi all’innovazione, alle start-up, agli imprenditori che praticano seriamente la green economy, che portino un vero, sostenibile e duraturo valore aggiunto!