Aldo Rampazzi, presidente uscente di Ticino Turismo
Quando si nasce, si cresce e si respira per tutta la vita l’aria di un Comune come Ascona si buon ben dire di avere il turismo nel proprio DNA. Vivere in una delle mete più amate della Svizzera significa rendersi conto dell’importanza di questo ramo dell’economia, toccarlo con mano, perché il turismo plasma non solo il territorio, ma anche la mente e lo spirito di chi lo abita. Si impara ben presto che il visitatore che viene da fuori è una ricchezza, non soltanto economica, ma anche e soprattutto socioculturale. Ricoprire la carica di Sindaco per quattro legislature mi ha dato la possibilità di confrontarmi e di contribuire allo sviluppo del prodotto turistico in tutte le sue sfaccettature visti i contatti quotidiani con gli operatori: impianti sportivi, strutture ricettive, trasporti, eventi, organizzazioni locali e nazionali.
La nomina alla presidenza del CdA di Ticino Turismo, nel 2014, mi ha proiettato nel mondo del marketing turistico. Il compito dell’ATT è proprio quello di far conoscere il nostro territorio in Svizzera e nel mondo. Un ruolo non facile, ma certamente tra i più belli che possano esistere. Fare marketing è più semplice quando il prodotto è solido e attrattivo. E questo nostro Ticino sa davvero meravigliare, anche grazie alla sua capacità di mutare e trasformarsi. Basti pensare alle numerose attrattive sorte negli ultimi anni: dal centro culturale LAC di Lugano alle grandi strutture termali di Rivera e Locarno, dal Palacinema al Teatro dell’architettura di Mendrisio fino al Fiore di pietra sul Monte Generoso, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare la ricchezza del patrimonio artistico e culturale già esistente in un territorio che può contare su ben due patrimoni Unesco. Una meraviglia che leggiamo negli occhi delle centinaia di giornalisti e agenti di viaggio che vengono a visitarci ogni anno.
Anche questo è fare marketing. Coltivare i contatti, tessere relazioni, individuare soluzioni non calate dall’alto ma in grado di trovare il consenso della base. In tre parole: lavoro di squadra. Nel turismo non ci sono vie di mezzo: o vincono tutti o perdono tutti. Promuovere un territorio significa lavorare affinché quest’ultimo diventi più attrattivo e forte, capace di distinguersi nella concorrenza internazionale. Per raggiungere questo obiettivo occorre avere una visione d’insieme del nostro prodotto. Ovvero: non ragionare unicamente nella veste di operatore attivo in questo o quel ramo, di albergatore, di ristoratore, di abitante di questa o quella regione, di questa o quella città. Purtroppo, siamo ancora il Ticino del Sopra e Sotto Ceneri, dell’Ambrì e del Lugano. Lasciamo queste piccole diatribe allo sport. Nel turismo dobbiamo tifare tutti per un’unica bandiera, ed è quella del Ticino. La posta in gioco è troppo alta.
La nuova legge sul turismo entrata in vigore nel 2015 aveva proprio l’obiettivo di favorire il lavoro di squadra. Molti traguardi sono stati raggiunti, ma non si può negare che rimangono ancora diversi aspetti da sistemare. La fotografia scattata dall’audit esterno nel 2016 aveva messo in evidenza una serie di lacune organizzative che ancora non sono state colmate. Abbiamo fatto alcuni passi avanti, ma molti altri restano ancora da compiere.
In questi cinque anni alla testa del CdA di Ticino Turismo non sono mancati i momenti difficili. Penso in particolare alle dimissioni di Elia Frapolli con la conseguente nomina di un nuovo direttore, ma anche a fattori esterni verificatisi a livello internazionale come il rafforzamento del franco nel 2015 o la recente crisi sanitaria. In questa sede voglio però ricordare soprattutto la grande dinamicità di tutto il settore che ha permesso di portare a buon fine progetti importanti come l’arrivo in Ticino della nazionale tedesca, allora campione del mondo in carica, per gli allenamenti in vista degli Europei 2016 (hanno deciso di tornare dopo la bella esperienza del 2008), la campagna straordinaria triennale in vista dell’apertura di AlpTransit, il Ticino Ticket, il progetto di valorizzazione dei nostri itinerari “Hike Ticino”, la nuova immagine visiva e molti altri.
Lascio Ticino Turismo in ottime mani, quelle del direttore Angelo Trotta, della direzione tutta e dei collaboratori, un team affiatato e competente. Formulo i miei più sinceri auguri al mio successore, Simone Patelli, un uomo “del fare” che sicuramente porterà nuove idee e linfa a tutto il settore. Ad maiora!