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PUSTERLA E BARILETTIContro le misure di risparmio

17.12.24 - 20:53
Nina Pusterla e Giona Bariletti, copresidenti del Collegio dei Docenti della Scuola Media di Barbengo
Tipress
Fonte red
Contro le misure di risparmio
Nina Pusterla e Giona Bariletti, copresidenti del Collegio dei Docenti della Scuola Media di Barbengo

La Scuola Media di Barbengo, riunitasi in plenum il 18.10.2024, ha lungamente discusso delle nuove misure di risparmio presentate con il Preventivo cantonale 2025, nonché della misura compensatoria per il mancato riconoscimento del carovita per il 2024. In questo testo verranno riassunte le riflessioni emerse, ma fin d’ora va ribadito come il Collegio Docenti della SM Barbengo deplori profondamente questo ennesimo attacco alla forza e alla professionalità della scuola, che una situazione economica fragile non basta a giustificare: troppo e troppo spesso negli ultimi anni le docenti e i docenti ticinesi hanno dovuto “contribuire” secondo una “solidarietà” pretesa e non cercata, mantenendo nel contempo sempre dritta la barra di una scuola sempre fondamentale e centrale nella crescita dei futuri cittadini.

L’anno scolastico 2024/25 propone, oltre al danno, la beffa: il mancato carovita viene “compensato” con due giorni di vacanza aggiuntiva: sfugge infatti a ogni sforzo di comprensione come si sia potuta confondere la legittima richiesta, in uno stato di diritto, di essere retribuiti correttamente per il proprio lavoro con il desiderio inespresso di due giorni aggiuntivi di vacanza. Ai nostri occhi, è questo l’ennesimo attacco alla professionalità degli insegnanti, che lavorano con passione ed impegno nelle loro sedi e nelle loro aule e che meritano di vedere il loro lavoro riconosciuto, soprattutto a fronte delle sempre maggiori richieste e necessità che emergono dal contesto sociale.

Il danno ulteriore, invece, arriva con il Preventivo 2025: un carovita talmente esiguo da sembrare una barzelletta, un drastico ridimensionamento dei contributi per le attività didattiche e cantonali (per la nostra sede -20'000 franchi!), l’abolizione della seconda ora di sgravio per la docenza di classe in III (con fatica conquistata proprio di recente, e solo in nome di un nuovo incarico aggiunto!), l’aumento del numero massimo di allievi nelle ore di inglese di IV media (altra conquista recente, rapidamente rimessa in discussione), la misteriosa non sostituzione del 20% del personale partente (faremo scuola senza insegnanti? Oppure, scenario drammaticamente più probabile, cammineremo verso una continua precarizzazione della professione, con sempre più incarichi limitati invece di professionisti di ruolo?). A questo punto viene spontaneo chiedersi in che modo potremo svolgere il nostro lavoro perseguendo davvero i contenuti e gli obiettivi del Piano di Studio.

Di fronte a queste nuove misure, che si sommano alle molte passate (blocco degli scatti di anzianità, riduzione della classe salariale iniziale per i neoassunti dal 1997 al 2013, aggiunta di un’ora lezione), non possiamo restare indifferenti: la Scuola Media, ultimo gradino di scuola dell’obbligo comune a tutti i cittadini dello stato, non ha più i mezzi per trasmettere la cultura, gli insegnanti subiscono una pressione sociale ed economica in costante crescita, il Governo non è capace di riconoscere, valorizzare e difendere il nostro lavoro e l’importanza sociale della scuola. L’impressione, sempre più, è che le aule di scuola siano un argomento di cui si parla tanto sapendo molto poco, lasciando inascoltata la voce dei professionisti, le docenti ed i docenti, che sul campo ogni giorno si confrontano con la realtà. Chi ne paga le conseguenze sono tuttavia quelli che non hanno diritto di parola né in Parlamento né sui media, cioè le allieve e gli allievi che hanno il diritto, sancito dalla legge, di poter ricevere la migliore istruzione ed educazione possibili.

Il Collegio Docenti della SM di Barbengo ha ritenuto, per tutte le ragioni esposte, che manifestare il proprio sconcerto e la propria contrarietà sia necessario. Per questo ha deciso di aderire a larghissima maggioranza al corteo di protesta del 20 dicembre 2024, a Bellinzona, e di far pervenire al Governo e ai media questa presa di posizione, votata all’unanimità il 2 dicembre 2024.

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