Daniela Pugno-Ghirlanda, deputata PS in Gran Consiglio
È un’ottima idea quella di eliminare i corsi A e B in matematica e tedesco in III media in favore di più ore di Laboratorio (insegnamento con metà classe).
Più di trent’anni trascorsi insegnando nella scuola media – oltre a una decina dei quali lavorando proprio nei Laboratori - mi sono bastati per constatare la superiorità del sistema dei Laboratori rispetto a quello della separazione strutturale (corsi A e B) attualmente in vigore.
Ho visto nascere la Scuola media e tutta la sua ormai lunga storia dimostra che non è mai stato raggiunto un vero accordo tra chi riteneva fosse necessario separare precocemente gli allievi (in III media) in base alle loro presunte attitudini e chi invece riteneva tale separazione arbitraria e dannosa.
Cinquant’anni fa, dopo la quinta elementare i bambini prendevano la via della Scuola maggiore o del Ginnasio, quarant’anni fa si separavano dopo la seconda media in due sezioni distinte, vent’anni fa anche le sezioni sono scomparse a favore dell’insegnamento a livelli in sole tre materie e infine sono rimasti i corsi A e B in matematica e tedesco e nient’altro. Una dopo l’altra, le diverse forme di separazione degli allievi della scuola media hanno dovuto cedere il passo ad altre forme d'insegnamento, più integrative e più arricchenti. Ed ora, anche gli unici due livelli sopravvissuti (in matematica e tedesco traballano, a conferma del fatto che tale separazione non solo non è servita all’orientamento, ma ha causato problemi di vario tipo, tra cui la penalizzazione di molti giovani che potrebbero evolvere, se solo potessero godere dell’ambiente più vivo e stimolante in un sistema scolastico strutturato sull’alternanza tra le lezioni a tronco comune e le ore di Laboratorio.
Le ore di Laboratorio sono ore di approfondimento, spiegazioni e ricerca e non si riducono a banali ripassi. Anzi, chi lo afferma lede l’integrità professionale di molti insegnanti che con spirito pionieristico e impegno li hanno fatti diventare una bella realtà della nostra scuola, valorizzando molte intelligenze inaspettate necessarie alla società.
Potenziare la formazione scolastica di base, oggi, è più che mai imprescindibile. Il progetto di riforma del DECS ha le caratteristiche per farlo. Quindi, il cittadino che cosa si aspetterebbe dai politici? Una decisione forte e costruttiva, ovviamente. Ma non è così. Il Rapporto di maggioranza sul Preventivo 2022 chiede nientemeno che lo stralcio del credito per il superamento dei livelli in terza media, tarpando le ali al progresso della nostra scuola. Quale altra riforma stiamo aspettando ancora? Forse l’organizzazione di Laboratori omogenei - già falliti negli anni ’80 e abbandonati - del tutto simili agli attuali livelli, e magari estesi a più materie? Chi è ostile all’attuale progetto in votazione si rende conto che sta, di fatto, negando ai giovani molte ore della migliore formazione in matematica e tedesco? Stralciare il credito per la scuola significa condannarla all’immobilismo. Questo progetto non può essere ostaggio di rivalità partitiche e non c’è altro tempo da perdere.