Thanasi Kokkinakis è finalmente uscito dall'incubo: «Il dolore emotivo può essere più dannoso di quello fisico»
MELBOURNE - Il tennista australiano - Thanasi Kokkinakis (Atp 238) - sembrerebbe aver superato tutti i problemi, sia fisici sia mentali, cui si è dovuto confrontare negli ultimi anni.
Nonostante la sua giovane età, il 24enne è infatti finora incappato in molti infortuni, fra spalle, gomito, schiena, pettorali, inguine, ginocchia e anche una febbre ghiandolare, che non gli ha permesso di prendere parte agli Australian Open del 2020.
Oltre a questo anche la depressione ha quasi spinto il ragazzo ad appendere la racchetta al chiodo. «Ero depresso e il problema era reale», ha raccontato il "Kok" nel podcast di "Ordineroli Speaking". «Appena entravo in un bar mi assaliva l’ansia e dovevo uscire in tutta fretta. Diventavo nervoso e sentivo che il battito cardiaco aumentava. Non avevo nessun pensiero positivo e quando ne avevo uno, svaniva molto rapidamente. Il dolore emotivo può essere più dannoso di quello fisico e soltanto chi ci è passato può capire».
In questo 2021 Kokkinakis è però sembrato in netta ripresa e pronto a riprendersi la scena, dopo essere stato Atp 69 nel 2015 ed essere risultato - insieme a Zverev - uno dei quattro più giovani promettenti di quell'anno. Al debutto a Melbourne ha concesso solo sei game al sudcoreano Soonwoo Kwon, tornando a vincere agli Australian Open dopo sei anni. Al secondo turno ha poi spinto al quinto set il numero sei del mondo Stefanos Tsitsipas.