I Partenopei non si sono presentati in campo per l'impossibilità di recarsi a Torino e potrebbero perdere a tavolino
Il big match di Serie A fra Juventus e Napoli - in programma questa sera all'Allianz Stadium - non è stato disputato. I partenopei non sono infatti potuti partire in direzione di Torino, in quanto l'Asl ha disposto per tutta la rosa - compreso lo staff tecnico - una quarantena di 14 giorni. Il motivo? La positività al Covid-19 di due giocatori, ovvero Elmas e Zielinski.
A questo proposito c'è però stata una controversia, poiché nello stesso tempo la Lega Serie A ha comunicato che non ci fossero i pretesti per rinviare l'incontro, per cui il match avrebbe dovuto avere luogo come previsto. Nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti, visto che il Napoli potrebbe perdere la partita a tavolino per non essersi presentato sul campo, al contrario degli avversari e della terna arbitrale che hanno seguito il regolamento.
Intanto si è espresso il presidente bianconero Agnelli: «Personalmente non è che debba farmi un'idea a proposito di questa situazione», è intervenuto il numero uno bianconero a "Sky". «Ciò che è indispensabile è fare chiarezza. Abbiamo dei protocolli che sono molto chiari ed era prevedibile che sarebbe successo di avere un caso di positività al Covid-19. Prima o poi capiterà a tutti. A quel punto ci si affida al protocollo e si sa cosa bisogna fare. Si va in isolamento fiduciario in una struttura concordata con l'Asl e così facendo ci si può allenare e disputare la partita. Non è una questione di sistema calcio, il protocollo è stato studiato dalla Federazione con il Governo. Con i giorni che passano scopriamo però delle sfaccettature che non erano state prese in considerazione, le casistiche volta per volta verranno individuate e il documento perfezionato. È evidente che la priorità è la tutela della salute pubblica, in questo caso abbiamo un protocollo che ci permette di svolgere il nostro mestiere. L'importante è avere sempre quello spirito di lealtà sportiva che sta alla base di tutto».
Il presidente ha anche parlato dei contatti con il suo collega partenopeo De Laurentiis... «Mi ha mandato un messaggio, voleva rinviare la partita e la reputo una richiesta che può essere legittima. Io gli ho risposto che la Juventus si attiene ai regolamenti, come succede in ogni industria. Se non ci atteniamo ai regolamenti è il primo errore che commettiamo non da sportivi, ma da cittadini. Come ci saremmo comportati noi a parti invertite? Io sarei partito per Napoli, ma l’Asl non avrebbe emesso quel comunicato. L’Asl non interviene se il protocollo è osservato e dipende dal ministero della Sanità, il cortocircuito è interno, non esterno. Il protocollo mi sembra molto ben fatto, ma mi rimetto alle autorità competenti, nella consapevolezza che la salute pubblica viene prima di tutto. Ma se vogliamo portare a termine le manifestazioni sportive, non solo il campionato di calcio, bisognerà saper gestire i casi e le positività che possono essere individuate, vista la frequenza dei controlli a cui siamo sottoposti. Il 3-0 a tavolino? Io preferisco vincere sempre sul campo».