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L’OSPITE - ARNO ROSSINI«UEFA, una figuraccia che peserà anche in futuro, chissà se è arrivato Staffelli con il Tapiro»

15.12.21 - 07:00
«Il sorteggio? Chissà quanto si è fregato le mani Infantino, che con Ceferin bisticcia per il Mondiale biennale»
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«UEFA, una figuraccia che peserà anche in futuro, chissà se è arrivato Staffelli con il Tapiro»
«Il sorteggio? Chissà quanto si è fregato le mani Infantino, che con Ceferin bisticcia per il Mondiale biennale»
Arno Rossini: «Inter con poche possibilità di qualificazione e Juve debole. Il Bayern? Ingiocabile».
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NYON - Il sorteggio è parte dello spettacolo: attorno a un appuntamento che può segnare indelebilmente la stagione europea di ogni club si crea infatti un pathos indescrivibile. Ed è in fondo comprensibile: in un mondo reso quasi monotono da tecnologia e algoritmi, la pesca è il “vecchio” che resiste. È insieme imprevedibile e affascinante. E poi nella sua drammaticità è estremamente semplice: ci sono delle urne, delle palline… cosa può andare storto? 

«Un evento sul quale in molti hanno costruito parte delle loro fortune, in questo caso potrebbe invece portare una grande “sfortuna”... alla UEFA ovviamente - ha raccontato Arno Rossini - Con quel pasticcio… a Nyon si sono fatti un autogol clamoroso; hanno visto macchiata la loro reputazione, passando per incompetenti. Quell’incredibile sbaglio commesso peserà anche in futuro: una figura del genere ti destabilizza e ti fa perdere credibilità. Tra i potenti c'è sempre guerra. Si può solo immaginare quanto abbiano riso Real Madrid, Barcellona e Juventus, che con la UEFA bisticciano a causa della SuperLega, o quanto si sia fregato le mani Infantino, che dal suo ufficio di Zurigo, dove comanda la FIFA, con Ceferin litiga per la storiella del Mondiale ogni due anni…».

Figuraccia a parte, l'elemento centrale del sorteggio è stato… il sorteggio. Tra le squadre meno felici dopo la pesca-bis c’è di sicuro l’Inter, passata dal buon Ajax al terribile Liverpool.
«Io temo che i nerazzurri abbiano poche possibilità di passare il turno. Quella di Simone Inzaghi è una bella squadra, è vero: in crescita, presente, combattiva e ordinata. A livello di qualità tecnica e agonistica i Reds hanno però qualcosa in più. Poi possono vantare grandissima esperienza a questi livelli. Certo l’Inter arriverà alla sfida da prima di Serie A - ne sono sicuro - e sarà piena di fiducia; Salah e soci sanno tuttavia essere fortissimi».

Tolta la regola del gol “doppio” in trasferta, può cambiare qualcosa?
«Credo ci saranno meno speculazioni e più spettacolo. Il valore di chi scende in campo non sarà in ogni caso modificato. In questo ottavo come negli altri».  

L’altra italiana in corsa, la Juve, dovrà vedersela contro il Villarreal.
«Quest’anno la Juve è debole. Con questo gioco, questa qualità e questo rendimento, i bianconeri non affronteranno l’incrocio da favoriti. Dico di più: se non miglioreranno da qui a febbraio, non saranno loro a passare il turno. Gli spagnoli hanno più senso come gruppo, come squadra. Hanno una struttura. A Torino non ce l'hanno».

Tra un paio di mesi si giocheranno anche Red Bull Salisburgo-Bayern Monaco e Sporting Lisbona-Manchester City.
«Sfide interessanti che però credo difficilmente riserveranno sorprese. Salisburgo e Sporting sono pimpanti, ma Bayern e City sono di un altro livello». 

Benfica-Ajax?
«L'Ajax punta storicamente sulla qualità e sulla coralità del gioco e in più tenta - e spesso ci riesce - di lanciare qualche giovane. Saranno incontri incerti, anche se i Lancieri sembrano avere qualcosa in più».

Chelsea-Lille?
«Il Lille... non mi dispiace per nulla. Ha meritato la qualificazione e sa rendersi pericoloso. I Blues sono a ogni modo sempre i Blues. Da campioni in carica hanno lo spessore necessario per passare agevolmente il turno».

L'Atletico Madrid aveva pescato il Bayern e in seconda battuta si è trovato il Manchester United.
«Troverà nuovamente sulla sua strada Cristiano Ronaldo… I Colchoneros sono tosti ma lo United, questo United di Ralf Rangnick, sembra in crescita. Sta facendo bene in campionato e ora ha un’organizzazione che prima, con Solskjaer, non riusciva a mostrare. All’Atletico è andata comunque bene: il Bayern è al momento un avversario ingiocabile».

Visto l’errore in fase di sorteggio, gli spagnoli hanno fatto bene a protestare?
«A questo livello i soldi contano tanto. Ti danno la possibilità di fare mercato, di programmare il futuro, di andare avanti. Quindi Simeone e i suoi non hanno sbagliato. Alla UEFA, comunque, per qualche notte dormiranno poco. Chissà se Staffelli porterà il suo Tapiro…».

Il programma degli ottavi si chiuderà con PSG-Real Madrid.
«Due incontri da “tripla”. Da una parte ci sono le merengues, che hanno esperienza, fame, qualità gigantesche e un gran mister. Dall’altra i parigini di un Messi che, partita dopo partita, è sempre più calato nella parte, sempre più integrato. Ora dei due match, all’ombra della Tour Eiffel recupereranno poi anche Verratti, che è un giocatore in grado di spostare gli equilibri. Si preannuncia un vero spettacolo...».

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