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L’OSPITE - ARNO ROSSINIC’è la Coppa, c’è il Lucerna: ansia e preoccupazione a Lugano

20.04.22 - 07:00
Risultati modesti (gli ultimi) e grande posta in palio: Lugano in fermento per la semifinale
Ti-Press
C’è la Coppa, c’è il Lucerna: ansia e preoccupazione a Lugano
Risultati modesti (gli ultimi) e grande posta in palio: Lugano in fermento per la semifinale
Un Lucerna in risalita spaventa, ma il vero Lugano…
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LUGANO - La quarta della classifica di Super League, che per di più gioca in casa, contro la penultima: basandosi esclusivamente sui dati, Lugano-Lucerna sembrerebbe essere un incontro dall'esito scontato. Non sarà così perché i bianconeri non stanno attraversando il loro miglior momento, mentre gli svizzerocentrali sono in formissima. Non sarà così perché non si sta parlando di campionato. È la Coppa Svizzera, torneo nel quale da sempre le sorprese piovono copiose. 

«Mi aveste chiesto un pronostico un mese fa, avrei puntato quasi senza esitazioni sul Lugano - è intervenuto Arno Rossini - Ora invece la situazione è più difficile, più complicata».

Per le due sconfitte consecutive incassate dai bianconeri?
«Sono stati incontri strani, nei quali i ticinesi non hanno fatto benissimo. Non hanno convinto contro il Sion e hanno deluso a Losanna».

Si può dire quel che si vuole ma la partita vera, quella dell’anno, è quella di domani sera (ore 19.45) a Cornaredo.
«Nelle ultime uscite Sabbatini e compagni erano distratti, è chiaro; nel calcio non ci si può tuttavia accendere e spegnere a comando. Non c'è un interruttore. C’è quindi il rischio che quelle due partite, quelle due prestazioni, abbiano portato delle insicurezze. E che queste possano costare caro. C'è poi da tenere conto di un avversario ultimamente positivo e propositivo. Gli svizzerocentrali sono in crescita: non hanno cominciato benissimo il girone di ritorno ma con il passare delle settimane, giocando e soffrendo insieme, hanno raggiunto un ottimo livello. Corrono e sono motivati: per loro il discorso salvezza è ancora aperto e questo li sta spingendo parecchio. Frick ha fatto un ottimo lavoro».

Cosa deve far “pensare positivo” ai tifosi ticinesi?
«Il fatto che giocare in casa, in coppa, regala comunque un vantaggio enorme. E quello che il Lugano, il vero Lugano, è più forte di questo Lucerna».

Il vero Lugano non si è visto nelle ultime settimane.
«Croci-Torti è stato costretto a fare a meno di qualche elemento importantissimo. Penso a Maric o a Bottani. Questi, anche se in condizioni fisiche imperfette, domani saranno quasi certamente della partita. Garantiranno spessore e intensità. Sono tra gli uomini ai quali la squadra si aggrappa nei momenti difficili e in quelli importanti. E una semifinale di Coppa Svizzera è sicuramente un momento importante».

Che partita ci si deve attendere: il Lugano che fa possesso palla e il Lucerna che aspetta e riparte?
«In realtà penso che gli svizzerocentrali giocheranno in maniera aggressiva. Questo anche perché motivati dalle ultime prestazioni poco convincenti dei bianconeri. Ci proveranno, insomma: non attenderanno e basta. Questo nonostante siano ottimi nella fase di transizione».

Toccherà a Croci-Torti trovare la tattica giusta per far sì che i suoi ragazzi siano efficaci.
«In questi giorni Mattia starà dormendo poco…».

Quattro o cinque ore?
«Diciamo tre ore a notte, il resto del tempo lo starà spendendo per cercare di fare le scelte corrette. Come garantire equilibrio alla squadra, come attaccare verticalmente gli avversari, che hanno una coppia di centrali non fortissima… Per come la vedo io, determinante sarà il primo tempo. Se in quei 45 minuti i ticinesi dimostreranno di essere compatti, volenterosi e motivati come fatto fino al mese scorso, allora avranno ottime chance di vincere e qualificarsi per la finale. Se non ci riusciranno, invece, finiranno con il “dare fiducia” a un Lucerna che diventerebbe pericolosissimo. Mi aspetto comunque un match tirato».

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