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«Shaqiri? Lugano, scelta coraggiosa e intelligente»

L’OSPITE - ARNO ROSSINI«Shaqiri? Lugano, scelta coraggiosa e intelligente»

26.10.22 - 07:00
Un autografo da Shaqiri: «Può essere che il primo giorno qualcuno si sia presentato con la penna in mano»
TI-Press
«Shaqiri? Lugano, scelta coraggiosa e intelligente»
Un autografo da Shaqiri: «Può essere che il primo giorno qualcuno si sia presentato con la penna in mano»
Arno Rossini: «Non capita spesso di poter lavorare con un giocatore come Shaqiri».
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LUGANO - Uno dei simboli del calcio svizzero degli ultimi anni è planato a Cornaredo e vestirà bianconero per qualche settimana. No, Xherdan Shaqiri non sarà un giocatore del Lugano: con l'intento di prepararsi al meglio per il Mondiale qatariota, si limiterà semplicemente a sgobbare accanto a Sabbatini e soci. L'operazione ha avuto un'eco mediatica importante ma non è solo marketing; sembra infatti qualcosa di intelligente anche pensando al lavoro di tutti i giorni di Croci-Torti e dei suoi ragazzi.

«Io sono convinto lo sia - ha sottolineato Arno Rossini - Insomma, non capita spesso di poter lavorare con un calciatore di quel calibro».

Uno al quale chiedere l’autografo, piuttosto che provare a fermare sul campo.
«Può essere che il primo giorno qualcuno si sia presentato con la penna in mano. Scherzi a parte, Xherdan si allenerà con la squadra ed è normale pensare che, pur non facendo parte del gruppo, con il suo carisma e le sue qualità possa velocemente essere preso come esempio».

Un esempio ingombrante: Croci-Torti avrà un pensiero in più in una stagione già non semplice…
«In realtà, forse, ci sarebbe potuto essere qualche problema se a Shaqiri si fosse dovuta garantire la titolarità. Se Crus avesse dovuto farlo giocare. In quel caso gli equilibri dello spogliatoio, è vero, avrebbero potuto vacillare. Così però, realmente, vedo solo situazioni favorevoli. Stiamo parlando di un ragazzo che ha collezionato oltre 100 presenze in Nazionale, che ha giocato in alcuni dei più grandi club europei, che seppur non da protagonista ha vinto due Champions League, che ha servito agli ordini di allenatori come Klopp, Mancini, Heynckes e Guardiola. Un ragazzo, insomma, che potrebbe raccontare molte storie. In più non c'è nemmeno il pericolo che non si impegni al massimo: se ha accettato di allenarsi in Ticino è per preparare un appuntamento imperdibile nella carriera di ogni professionista. Sarà insomma motivatissimo. Sarà un traino per tutti, vedrete».

In allenamento, durante le partitelle, quando si provano gli schemi, potrebbe però rubare il posto a qualcuno di compagni…
«No, io non vedo problemi in questo senso. Anzi non ne vedo in assoluto».

I difensori del Lugano possono “mettere la gamba” o sono stati catechizzati a dovere?
«Tutto andrà come al solito. Shaqiri poi, ormai, ha maturato l’esperienza per reggere o evitare i contrasti. L’unica differenza che vedo, in bianconero, è che per un po’ nello spogliatoio ci sarà un ragazzo che ha avuto una carriera al di sopra della media. Un elemento importante che potrebbe pure far aumentare la considerazione che i professionisti hanno del Lugano. Qualora Xherdan apprezzasse la professionalità del club e le strutture, potrebbe infatti anche parlare bene di quello che ha trovato ai possibili big che saranno contattati dalla società nei futuri mercati». 

Un’altra certezza in questa comparsata ticinese di Shaqiri è che il club bianconero… tifa Svizzera.
«Vero. Dare la possibilità a un tesserato di un altro club di allenarsi in vista di un Mondiale è tanto inusuale quanto prezioso. A Cornaredo hanno fatto una scelta coraggiosa e da applausi: hanno apertamente sostenuto il movimento rossocrociato e la spedizione guidata da Murat Yakin. Sono certo che in Federazione hanno molto apprezzato questa disponibilità».

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