Dopo un pessimo inizio, lo Zurigo è in crescita e da gennaio ha cambiato passo: «Non c'è mai stata paura, ma un po’ di sconforto sì».
Antonio Marchesano: «Non si può passare dal dominare un campionato ad essere ultimi con 2 punti in 8 partite. Ora però possiamo preparare meglio i match e lavorare con serenità. Lugano e S. Gallo terzi a +8? Guardare così in su sarebbe un po' da arroganti».
ZURIGO - Era lo scorso 1. maggio quando lo Zurigo, dopo una stagione dominata in lungo e in largo, diventava campione svizzero per la 13esima volta nella sua storia. Col trofeo in bacheca e un calendario fittissimo all'orizzonte, a cominciare dai preliminari di Champions League contro il Qarabag, i tigurini - orfani di mister Breitenreiter - hanno così iniziato la nuova annata, trovandosi in un amen nel pieno di una crisi nerissima.
13 giornate senza vittorie, ultimi e in affanno, con qualche rara boccata d'ossigeno che ha portato a 12 (in 16 match) i punti alla sosta per i Mondiali. Alla ripresa, con Bo Henriksen che nel frattempo ha potuto lavorare e plasmare il gruppo, lo Zurigo è tornato in carreggiata e ora vede concretamente la possibilità di lasciare l’ultimo posto.
Insomma al Letzigrund, per citare un noto film con Jack Nicholson, “Qualcosa è cambiato”.
«Non giocare più ogni tre giorni è stato determinante, è un fattore che a lungo è stato sottovalutato - interviene Antonio Marchesano, faro dei tigurini - Da metà luglio in poi il trend era quello, e per una rosa come la nostra è qualcosa di molto difficile. Anche inconsciamente, quando giochi contro Arsenal o PSV, non puoi pensare ad altro e mettere in primo piano il campionato. L’Europa ti porta via tantissime energie e lo abbiamo visto sulla nostra pelle».
Il vostro gruppo arrivava da un campionato stravinto, ma poi in estate sono partite anche alcune pedine importanti come Ceesay (Serie A) e Gnonto (Premier League).
«Sicuramente ci sono delle cose che abbiamo sbagliato. A partire da noi giocatori. Non siamo riusciti ad essere pronti per l'inizio della stagione. Eravamo anche un po’ scarichi. Non si può passare dal dominare un campionato ad essere ultimi. Adesso stiamo cercando di rimediare».
Col passare delle giornate - il primo successo è datato 30 ottobre -, iniziava ad insinuarsi un po’ di paura?
«Paura no, ma un po' di sconforto sì. Venivamo da un campionato vinto e siamo finiti in una spirale negativa. Dopo 8 giornate avevamo 2 punti e sono davvero pochi…».
Poi però ne siete usciti. Dall’avvento di Henriksen il 10 ottobre ci è voluto ancora un po’ di tempo, ma poi i risultati sono iniziati ad arrivare.
«Il mister è arrivato e praticamente il giorno dopo giocavamo ad Eindhoven. All'inizio non ha avuto tempo per lavorare, poi le cose sono cambiate. Sarà un caso, ma proprio prima della sosta, dopo l’unica settimana “piena” di allenamenti, avevamo battuto 4-1 il Servette. Ora stiamo continuando in quella direzione».
E lo Zurigo, numeri alla mano, è la squadra che, tolto l’YB - che fa un campionato a parte - da gennaio ha ottenuto più punti (8 in 4 match).
«La svolta è arrivata potendo preparare le partite con serenità. Poi le capacità del mister, i valori del gruppo e il lavoro duro, fanno il resto».
Dal terzo posto occupato da San Gallo e Lugano (28 punti), all’ultimo, ci sono solo 8 lunghezze. La bagarre è totale. Considerando il vostro trend, a cosa puntate?
«C'è grandissimo equilibrio, ma per la lotta salvezza vedo coinvolte realmente 3-4 squadre. Il nostro obiettivo è tirarci fuori al più presto da questa situazione. Siamo in lotta per la salvezza e questo è un dato di fatto. Se poi dovessimo farcela prendendo un buon margine dall’ultima, in primavera si potrà parlare di altro. Ma al momento no. Guardare più in su, dopo una piccola serie positiva, sarebbe da arroganti».
Domenica c’è il derby col GC, settimo a quota 24. Vincerlo sarebbe un affarone…
«Il derby della Limmat è sempre sentitissimo, tanto più in casi come questo. Vincerlo sarebbe importantissimo sia per la classifica - risucchieremmo il GC nella bagarre - che per i nostri tifosi. Ci arriviamo con la giusta fiducia e faremo di tutto per spuntarla», conclude il 32enne ticinese Antonio Marchesano.
PL | Punti | W | D | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Zurigo | 13 | 25 | 7 | 4 | 2 | 21 | 14 | 7 | DWLWD | |
2 | Lugano | 13 | 25 | 7 | 4 | 2 | 20 | 13 | 7 | DLWDW | |
3 | Servette | 13 | 24 | 7 | 3 | 3 | 22 | 20 | 2 | DWWDL | |
4 | Basilea | 13 | 22 | 7 | 1 | 5 | 31 | 14 | 17 | WWWLW | |
5 | Lucerna | 13 | 22 | 6 | 4 | 3 | 24 | 18 | 6 | DLLDW | |
6 | Losanna | 13 | 20 | 6 | 2 | 5 | 22 | 19 | 3 | DWWWW | |
7 | S.Gallo | 13 | 17 | 4 | 5 | 4 | 23 | 18 | 5 | DLDDD | |
8 | Yverdon-sport Fc | 13 | 15 | 4 | 3 | 6 | 14 | 21 | -7 | DWWLL | |
9 | Sion | 13 | 14 | 3 | 5 | 5 | 14 | 16 | -2 | DLDLD | |
10 | Young Boys | 13 | 13 | 3 | 4 | 6 | 16 | 22 | -6 | LWLWD | |
11 | Grasshopper | 13 | 9 | 2 | 3 | 8 | 12 | 22 | -10 | LLLDL | |
12 | Winterthur | 13 | 8 | 2 | 2 | 9 | 9 | 31 | -22 | LLLDL |