Un'infanzia terribile e una carriera non sempre semplicissima: il racconto toccante di Dele Alli: «A 24 anni ho pensato al ritiro»
«Abusavo di sonniferi e alcol. A quel punto ho deciso di andare in un centro di riabilitazione: ho sentito che era il mio momento. Ora sono pronto per una nuova sfida e sarò sempre grato all'Everton».
LIVERPOOL - Droga e abusi in un'infanzia da incubo, prima di una svolta che gli ha cambiato la vita, non senza qualche altra difficoltà. È il racconto toccante di Dele Alli, centrocampista 27enne dell'Everton che si è messo a nudo parlando con Gary Neville nel podcast "The Overlap".
«All'età di sei anni sono stato molestato da un'amica di mia madre, che era un'alcolizzata - ha esordito Alli, ex Tottenham, al cospetto di un Gary Neville visibilmente commosso - A sette anni ho iniziato a fumare e a otto ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un bambino in bici, allora andavo in giro col mio pallone e sotto tenevo la droga. Poi a 12 anni sono stato adottato da una famiglia fantastica. Non avrei potuto chiedere persone migliori, mi hanno aiutato e cambiato la vita. A 16 anni ho iniziato a giocare in prima squadra da professionista e da lì è iniziato tutto».
Nei tanti anni al Tottenham ha lavorato con Pochettino, per il quale ha speso parole di grande affetto. «Mi ha aiutato molto, si preoccupava per me come persona prima che come calciatore ed è quello di cui avevo bisogno». Il periodo più buio è stato invece con Mourinho allenatore, quando Alli pensò anche al ritiro.
«Aveva smesso di farmi giocare. Mi guardai allo specchio e mi chiesi se potessi davvero ritirarmi a 24 anni. Mi chiamavano “party boy”, ma la percezione della gente era diversa dalla realtà che stavo vivendo. Non incolpo Mourinho e non incolpo nessuno. Sono sempre stato io contro me stesso, ero il mio eroe e allo stesso tempo il mio nemico».
Dopo anni agli Spurs e una prima parentesi all'Everton, Alli è volato in Turchia in prestito e al ritorno ha incontrato altri problemi a seguito di un infortunio, rendendosi conto di essere diventato dipendente dai sonniferi. «Quando mi hanno riferito dell'operazione sono stato malissimo, mi sentivo come all'inizio di un ciclo negativo. Avevo preso l'abitudine di usare sonniferi o alcol per attenuare quello che provavo. A quel punto ho deciso di andare in un centro di riabilitazione che tratta dipendenze, salute mentale e traumi. Ho sentito che era il mio momento. Non possono dirti di andare, devi prendere tu la decisione più difficile della tua vita».
Gli effetti sono stati molto positivi. «Sono andato lì per sei settimane e l'Everton è stato fantastico. Mi hanno supportato al 100% e gli sarò grato per sempre. Spero che questa mia intervista possa aiutare anche altre persone a uscire da momenti bui e farsi aiutare. Adesso voglio tornare in campo e mostrare cosa posso fare. Sono pronto per una grande stagione», ha concluso Alli, che in carriera ha indossato anche 37 volte la maglia della Nazionale inglese.