In Italia sono ancora senza parole per l’addio dell’ex selezionatore
Gravina: «Ferita che faccio fatica a rimuovere».
ROMA - Un tradimento del genere non se lo aspettava. Non in ambito professionale, dove i contratti spesso non valgono nemmeno la carta sulla quale sono stampati, ma per il rapporto che li legava. Gabriele Gravina, presidente della FIGC è rimasto segnato, scosso, dall’addio di Roberto Mancini. Da quelle goffe dimissioni (per andare poi a prendere una montagna di soldi in Arabia Saudita) arrivate in una notte di mezza estate.
«Sul piano umano la scelta di Mancini è stata una delusione - ha sottolineato il numero uno del pallone italiano - Mi sono sentito tradito, in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico. Della sua scelta tecnica si può anche parlare ma per me l’addio, in quel modo… è una ferita che faccio fatica a rimuovere».