Il 36enne centrocampista vuole rimanere in Super League. Due le piste calde
L'ex capitano del Lugano è pronto a rimettersi in gioco
LUGANO - Il futuro di Jonathan Sabbatini non sarà a Lugano. Non nell’immediato almeno. Un comunicato ufficiale del club bianconero, arricchito da un video di addio, ha messo il punto all’avventura ticinese del 36enne uruguaiano che, sentendosi ancora un calciatore, ha - legittimamente - scelto di non accettare la proposta di pensionamento pervenutagli da Cornaredo.
Chiuso un capitolo, quale sarà quindi il prossimo che il sudamericano proverà a scrivere? Tramontata molto presto l’ipotesi di un’avventura all’estero e, al momento, pure quella di scendere di categoria, il centrocampista punta a rimanere in Super League, “serie” nella quale dall’estate 2015 ha dimostrato di trovarsi alla perfezione. E, di più, nella quale nell’ultimo anno ha fatto ancora la differenza, giocando 36 delle 38 partite in programma (rimanendo in campo per poco meno di 68’ di media a incontro) e mettendo insieme 4 reti e 4 assist. E, ancora più importante, ottenendo numeri migliori di molti colleghi: solo lo zurighese Ifeanyi Mathew, il ginevrino Timothé Cognat e il losannese Antoine Bernede hanno infatti timbrato il cartellino con maggiore frequenza.
Al momento sono due le società che, stimolate anche dallo “status” di svincolato, hanno mostrato interesse nei suoi confronti: il Sion e il Lucerna. L’infatuazione delle genti del Tourbillon non è una novità: da anni, infatti, Christian Costantin e i suoi collaboratori - pure Marco Degennaro, certo - apprezzano le qualità tecniche e morali di Sabbatini. Non si è concretizzato nulla solo perché mai, in passato, il giocatore ha davvero manifestato l’intenzione di spostarsi da Lugano. Neopromossi ma comunque ambiziosi, i biancorossi rappresentano un approdo sicuro, anche se tecnicamente rischioso per il centrocampista che, la storia insegna, potrebbe trovarsi a lavorare con allenatori diversi nel giro di pochi mesi.
Il sondaggio degli svizzerocentrali è invece più recente. La società è sicuramente più stabile di quella vallesana e potrebbe garantire al sudamericano un finale di carriera meno tribolato. Forse il fascino non è lo stesso ma, in questo caso, a pesare potrebbe essere la vicinanza geografica a un Ticino che per lui è ormai diventato casa. Quello oltre a un contratto non per forza corto: l’idea di “Sabba” è infatti quella di strappare almeno un’opzione per un’ulteriore stagione dopo la prima.
Le trattative non sono ancora entrate nel vivo ma l’ex Lugano non ha fretta. Sta allenandosi per conto proprio per farsi trovare pronto al momento della chiamata giusta.